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L’Aquila, Cialente: “Sì a commissione d’indagine”

Sette anni fa il terremoto che costò la vita a 309 persone

Pubblicato:06-04-2016 08:22
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:31

l'aquila
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L’AQUILA – La ricostruzione si è sbloccata, oltre il 90% delle periferie è pronta, entro il 2017 il centro della città de L’Aquila sarà pronto. E non solo: “Stanno partendo i lavori per le frazioni”. Massimo Cialente, sindaco della città martoriata dal terremoto del 6 aprile 2009, a sette anni da quella terribile notte, fa il punto della situazione sulla ricostruzione.

Abbastanza ottimista, Cialente entra nel particolare, interpellato dall’agenzia Dire: “Siamo rallentati da un sovraccarico dei progetti che sono arrivati. Su questo “richiedemmo regole più stringenti sulla ricostruzione privata. Ma il legislatore è stato molto pigro“, ha spiegato il primo cittadino che ha anche detto che domani, 7 aprile, sarà “in audizione alla commissione Ambiente del Senato, sono stato convocato, si sta discutendo sulla proposta di legge per l’istituzione di una commissione di indagine. Dirò che siamo felicissimi ma anche che gli aquilani vogliono questa commissione che parta da prima del sisma, dal mese di febbraio, e che ricostruisca tutto, ogni aspetto, ogni responsabilità a cominciare da quelle che mi sono preso io”.


Il sindaco si è detto in generale “ottimista, stiamo investendo anche sul ciclo produttivo. Cosa lamento: lamento il problema che L’Aquila lamenta come il resto d’Italia: tempi burocratici lunghissimi, lentezza del trasferimento di soldi da ministero. Li aspettiamo dal 10 agosto del 2015. Sono soldi che gli aquilani hanno anticipato, soldi dei traslochi”, si parla di “12-14 milioni di euro. Questa è l’Italia, la ricostruzione pubblica è lentissima”. Questo “è un grande Paese, messo alla prova persone risponde, ma siamo organizzati malissimo”.

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