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L’annuncio di Tosi: potrei dimettermi e candidarmi governatore del Veneto

Il sindaco di Verona: "noi abbiamo chiesto solo di fare le liste. Se loro portano avanti questa frattura, allora ognuno può fare quel che vuole".

Pubblicato:06-03-2015 09:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:09

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flavio tosi“Se il Consiglio federale della Lega mantenesse la posizione del commissariamento valuterei le dimissioni da segretario della Liga Veneta. Poi a quel punto liberi tutti”. Così il sindaco di Verona e segretario della Liga Veneta Flavio Tosi a “24 Mattino” di Alessandro Milan su Radio 24.

Tosi non ha nascosto che la frattura tra lui e Salvini sia vicinissima: “Se venisse portata avanti la linea del commissariamento la frattura sarebbe irreparabile- ha detto Tosi- Spero che loro rivedano questa decisione presa, una decisione sbagliata”. E alla domanda se Tosi possa addirittura candidarsi a governare il Veneto il sindaco di Verona ha risposto: “Io sono stato da sempre fin troppo leale e corretto, quindi ho sempre sostenuto la candidatura di Zaia. L’ho fatto anche lunedì scorso, salvo poi essere commissariato. Ora, se ci fosse una frattura ognuno poi deciderebbe liberamente. Ma se così fosse non avremmo certo provocato noi la situazione, noi abbiamo chiesto solo un diritto scritto nell’art. 39 dello Statuto della Lega, cioè fare le liste. Se loro portano avanti questa frattura, allora ognuno può fare quel che vuole. Posso rimanere sindaco, ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore”.

Tosi ha spiegato le ragioni per cui ieri la Liga Veneta ha respinto il commissariamento: “Abbiamo deciso così a maggioranza per due motivi: uno è tecnico, perché serve un voto del Consiglio federale con maggioranza di tre quinti. Il problema sostanziale è il secondo: non è mai successo che la Liga Veneta venga commissariata a due mesi dal voto solo per fare le liste. E’ un atteggiamento irrispettoso, tanto vale che le realtà regionali vengano chiuse e si decide tutto a Milano. E’ una cosa profondamente scorretta”.


Infine, chiesto un parere dei suoi spesso burrascosi rapporti con i segretari federali (prima Bossi, ora Salvini), Tosi ha detto: “Io sono un uomo libero e diversamente da tanti altri antepongo la coerenza e la dignità a qualsiasi altra cosa”.

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