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Tg Riabilitazione, edizione del 5 dicembre 2018

Si parla di: Artroscopia spalla, nuove tecniche nel libro di Chillemi; Arir: da prescrizione a monitoraggio, il corso di due giorni su Niv

Pubblicato:05-12-2018 16:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:52
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https://www.youtube.com/watch?v=uWwHtvaXTIc&feature=youtu.be

ARTROSCOPIA SPALLA, NUOVE TECNICHE NEL LIBRO di CHILLEMI

‘Arthroscopic Transosseous Rotator Cuff Repair. Tips and tricks’, edito da Springer, e’ il libro di Claudio Chillemi, specialista in Ortopedia e Traumatologia che da oltre 15 anni svolge la sua attività chirurgica presso l’Icot di Latina. Un lavoro, il suo, nato dalla collaborazione con il professor Alessandro Castagna, direttore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Humanitas di Milano, e il dottor Marcello Osimani, specialista in Diagnostica per Immagini e ricercatore universitario della Università Sapienza di Roma – Polo Pontino con sede presso l’ICOT. Il testo si focalizza sulle procedure di riparazione con tecnica trans-ossea del tendine in artroscopia, descritte in una monografia interamente in lingua inglese e corredata da oltre 100 tra disegni e immagini operatorie. L’agenzia di stampa Dire era presente alla presentazione del volume per ascoltare l’intervento dell’autore.


ARIR: DA PRESCRIZIONE A MONITORAGGIO, IL CORSO DI DUE GIORNI SU NIV

La ventilazione non invasiva (Niv) come strategia terapeutica di provata efficacia nella gestione del paziente affetto da insufficienza respiratoria sia nella fase acuta che nel setting cronico. E’ questo il focus del corso organizzato da Arir nelle giornate del 5 e 6 dicembre a Milano, con la collaborazione di Adveniam e il contributo non condizionato di MedicAir. “E’ ampiamente dimostrato come la presenza di un team ben addestrato- spiega infatti Andrea Lanza, vicepresidente Arir e responsabile scientifico del corso- rappresenti uno degli aspetti maggiormente determinanti per l’ottenimento di risultati significativi in termini di tolleranza ed efficacia della Niv. Crediamo, inoltre, che l’inserimento del fisioterapista respiratorio nell’equipe multidisciplinare che gestisce la Niv rappresenti un passo fondamentale per adeguare la nostra pratica clinica agli standard internazionali”.

SIFO: BIOPRINTING E STAMPA 3D, LA RIVOLUZIONE CHE VA NORMATA

Robotica, stampa 3D e bioprinting: l’ultima frontiera dell’innovazione in campo farmaceutico e sanitario passa proprio da qui. Un tema che non poteva mancare al 39° Congresso nazionale di Sifo, la Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie che si è recentemente riunita a Napoli per il consueto confronto annuale. “L’introduzione sul mercato di tecnologie innovative, quali la robotica e la stampa 3d in ambito medico, è una via importante per ottimizzare le risorse destinate alla Sanità grazie al miglioramento dell’efficacia diagnostica e terapeutica e, con essa, l’aspettativa e la qualità della vita dei pazienti”, ha dichiarato Ugo Trama referente nazionale Sifo rapporti con Fofi e Federfarma e tutor della sessione dedicata all’innovazione. Sifo auspica dunque l’arrivo di “normative ad hoc che dovranno chiarire anche la matrice delle responsabilità per la progettazione/stampa/utilizzo di questi dispositivi innovativi

STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA MIGLIORA RECUPERO EQUILIBRIO

La stimolazione magnetica transcranica è un ottimo supporto ai trattamenti tradizionali di neuroriabilitazione per la rieducazione al cammino di pazienti colpiti da ictus cerebrale, e per il recupero delle funzioni cognitive spesso danneggiate da questa patologia, come linguaggio e attenzione. E’ questo il risultato della sperimentazione svolta dall’équipe di Giacomo Koch, Responsabile del Laboratorio di Neuropsicofisiologia Sperimentale della Fondazione Santa Lucia IRCCS, che ha rilevato un miglioramento del cammino e della capacità di equilibrio superiori a quelli ottenuti da pazienti post-ictus trattati secondo protocolli clinici standard. “Questa funzione di regia che svolge il cervelletto – spiega Koch – è stata lo spunto da cui è nata la sperimentazione. Anziché stimolare direttamente le aree del cervello danneggiate dall’ictus cerebrale, siamo andati a stimolare, per così dire, la ‘centrale’ dell’apprendimento delle attività danneggiate. In questo modo abbiamo potuto verificare possibili ricadute positive a cascata sulle aree cerebrali a cui viene poi demandata l’attuazione e il controllo delle funzioni apprese”.

SANITÀ. UCBM: VERSO LA ROMECUP 2019, ECCO ‘IL ROBOT CHE VORREI’

Come creare fiducia intorno alla robotica sociale? Come rendere i robot più affidabili e amichevoli? Quanto conta il loro aspetto? I robot dovrebbero essere efficienti, versatili, potenti e controllabili, meglio se non antropomorfi. ‘Il robot che vorrei’ è stato immaginato da oltre mille e seicento studenti dell’Università Campus Bio-Medico di Roma con la collaborazione della Fondazione Mondo Digitale per sondare il rapporto di fiducia tra i nativi digitali e le macchine di nuova generazione. L’obiettivo è contrastare il senso di solitudine e inutilità spesso esperito dagli anziani, usando al meglio non solo la professionalità e la competenza, ma anche la creatività e l’umanità, per progettare soluzioni tecnologiche funzionali ed ecologicamente sostenibili.

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