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Italicum, c’è il documento condiviso del Pd. E Cuperlo firma

La commissione Pd sulla legge elettorale vara il documento per la riforma: via il ballottaggio e sì ad un sistema di collegi

Pubblicato:05-11-2016 18:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:15

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G. Cuperlo

ROMA – Gianni Cuperlo ha sottoscritto il documento del Pd sulla riforma dell’italicum. Lo si apprende da fonti legate al parlamentare Pd.

ECCO IL DOCUMENTO PD: NIENTE BALLOTTAGGIO, SI’ AI COLLEGI

Di seguito il documento, condiviso all’unanimità, della commissione sulla legge elettorale, istituita dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, sottoscritto da Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Luigi Zanda, Ettore Rosato, Gianni Cuperlo. “A seguito delle conclusioni assunte dalla Direzione nazionale del Partito nella riunione del 10 ottobre la commissione incaricata di specificare contenuti, percorso e tempi per la possibile modifica della legge elettorale per la Camera dei deputati ha definito i seguenti punti che sottopone alla Direzione e alle assemblee dei gruppi parlamentari.


La commissione ha impostato il lavoro sulla base delle indicazioni contenute nella relazione del segretario Matteo Renzi e delle valutazioni emerse dalla discussione.

In particolare con una verifica su tre aspetti:

1. Premio di lista/premio di coalizione

2. Ballottaggio/turno unico

3. Modalità di espressione della volontà degli elettori nella scelta degli eletti.

In merito alla futura elezione dei senatori è confermata l’indicazione espressa dal segretario per assumere la proposta di legge a firma Fornaro Chiti quale riferimento del Pd per il varo della disciplina ordinaria in materia.

La commissione ha tenuto tre riunioni ed è stata avviata una prima ricognizione con le altre forze e gruppi parlamentari sia in merito ai contenuti che ai tempi di eventuali modifiche della legge attuale. La maggioranza dei gruppi interpellati – e nello specifico, la totalità delle opposizioni che si sono espresse anche con dichiarazioni pubbliche in tal senso – si è dichiarata indisponibile a una verifica parlamentare prima del referendum costituzionale del 4 dicembre.

Sul piano dei contenuti si è riaffermato il perno di un sistema elettorale fondato sull’equilibrio tra i due principi della governabilità e della rappresentanza.

A tale scopo le verifiche realizzate rendono possibile: La preferenza per un sistema di collegi inteso come il più adatto a ricostruire un rapporto di conoscenza e fiducia tra eletti ed elettori.

La definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta ai cittadini, oltre alla scelta su chi li deve rappresentare, la chiara indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo del Paese attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio.

La commissione sottopone questo documento all’Assemblea nazionale, alla Direzione e ai gruppi parlamentari del Partito Democratico di Camera e Senato per le relative valutazioni e conseguentemente tradurne l’impianto nei testi di legge (elezione dei senatori secondo il Ddl Fornaro-Chiti e legge elettorale) da portare al confronto con le altre forze politiche e gruppi parlamentari”.

CUPERLO: ORA LA PROVA DELLA LEALTA’ SPETTA A RENZI

cuperlo“Ho sottoscritto il documento della commissione perché contiene un passo in avanti su alcuni punti che io stesso avevo indicato nella discussione di questi mesi. Parlo della elezione diretta dei senatori sulla base della proposta Fornaro-Chiti, del superamento del ballottaggio, di un premio ragionevole di governabilità e collegi per riavvicinare i cittadini ai loro rappresentanti. E’ chiaro che da ora in avanti la prova di coerenza e lealtà rispetto a questo impianto spetta a tutti, a partire da chi è alla guida del governo“. Così Gianni Cuperlo, in una nota, a proposito del documento sulla riforma della legge elettorale.  “Non ho vissuto il lavoro della commissione come un favore alle minoranze ma come la possibilità di accorciare le distanze tra chi, avendo punti di vista diversi sulla riforma costituzionale, pensa al giorno dopo nell’idea che un terreno più condiviso almeno sulle regole della rappresentanza possa rafforzare le istituzioni e migliorare la qualità della nostra democrazia. So per primo che l’intesa raggiunta non ricompone la frattura consumata nella sinistra, dentro e fuori il Pd. Vedo e ascolto i tanti, anche autorevoli, convinti che solo il No al referendum potrà cambiare la legge elettorale. Io ho lavorato per ridurre quella forbice e avrei voluto un esito diverso. Soprattutto sulla valutazione del modo migliore per ancorare il Pd alla sua vocazione. Su questo piano la battaglia politica e culturale continua perché, per quanto il passaggio di oggi sia rilevante, quella battaglia riguarda la ragione stessa e la strategia di una sinistra nuova e di un partito che in molte cose deve cambiare e in profondità”.

Cuperlo conclude: “Ma anche per questo tenere aperto il dialogo e l’ascolto delle ragioni degli altri, prima di tutto all’interno della forza più grande del centrosinistra, è la condizione per guardare avanti. Per quanto mi riguarda quel “giorno dopo” lo immagino come un impegno nella costruzione di un nuovo centrosinistra competitivo alle elezioni politiche. Mi sono assunto una responsabilità attraversato dai dubbi e dalle domande che chiunque si sarebbe posto. Come logico ne rispondo personalmente e in primo luogo a quanti hanno condiviso con me questo percorso e che incontrerò nei prossimi giorni”.

VELINA ROSSA: CUPERLO AMICO, MA NON LO CHIAMO PIU’ COMPAGNO

d'alema“Nessuna sorpresa per la Velina rossa dall’amico Cuperlo, che non mi permetto di chiamare ‘compagno’…”. Pasquale Laurito, autore della Velina Rossa considerato vicino a Massimo D’Alema, è deluso dall’ex presidente Pd, che oggi ha firmato il documento del Pd per la riforma dell’italicum. “E’ inutile cercare di nascondere l’inutilità di un accordo che non ha nessun avvenire, ed è collegato semmai all’esito del referendum. Con una metafora, possiamo dire che in politica c’è sempre una storia d’amore- aggiunge Laurito- ed è difficile comprendere gli ‘amanti’ quando non sono sicuri del loro futuro, anche se oggi viene in loro aiuto il divorzio. Quando si vuole procedere su questa strada bisogna avere anche il coraggio di dichiarare apertamente il proprio tradimento. E non sono escluse le alleanze con gli altri compagni o amici. Ci pare strano che Cuperlo che aveva sempre sostenuto che ogni accordo doveva essere approvato anche da Bersani e compagni, oggi ritenga di procedere da solo verso un’intesa che era già stata respinta dalla sinistra del partito. E’ l’onorevole Cuperlo che si allontana dalla sinistra in cerca di altri lidi. Certo in questo momento, è inutile che si offenda, è attratto anche lui dal nuovo faro della politica italiana, il taverniere fiorentino”, conclude la Velina rossa.

ROSATO: CUPERLO FATTO POSSIBILE PER COINVOLGERE TUTTI

rosato ettoreZoggia ha già annunciato il ‘no’ all’accordo firmato anche da Gianni Cuperlo per la modifica dell’Italicum. Questo significa che, forse, gli esponenti della minoranza Pd come Bersani e Speranza hanno scelto Cuperlo perché non volevano impegnarsi? “Non credo che Cuperlo avrebbe accettato se le motivazioni per la sua scelta fossero state queste, anzi so che in ogni passaggio ha fatto tutto il possibile per coinvolgere tutti. Cuperlo è una persona seria, e non lo dico perché ha sottoscritto il documento, ma perché gli abbiamo sempre riconosciuto un lavoro attento a queste cose”. Lo afferma il capogruppo alla Camera del Partito Democratico, Ettore Rosato parlando coi giornalisti, a margine dei lavori della stazione Leopolda, in merito all’accordo raggiunto dalla commissione interna ai dem per la modifica dell’Italicum.

MARGIOTTA (PD): CONVERGENZA E UNITÀ, GRANDE STIMA PER CUPERLO

“Mentre alla Leopolda si respira energia positiva e vitale, che il clima di intolleranza alimentato strumentalmente non intacca e non intaccherà, si realizza oggi un evento di straordinaria importanza, per il Pd e per il Paese: la commissione insediata da Matteo Renzi trova convergenza unanime su una proposta di modifica dell’Italicum“. Cosi’ il senatore Salvatore Margiotta (Direzione nazionale Pd), componente Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni. “Non entro nel merito, che mi piace, eccome- sottolinea- più significativo é il dato politico dell’unità della Commissione. Dunque Renzi ha fatto sul serio, e chi, oppositore di Renzi, é entrato con titubanza nella Commissione, ha ottenuto molto di quel che chiedeva. Questa é la politica: Cuperlo merita grande stima e grande rispetto, chi invece nel Pd é stato pregiudizialmente contro, avrà ancora maggiori difficoltà a spiegare al nostro elettorato perché vota e propone di votare no ad una riforma che egli stesso ha votato in Parlamento, anche ora che la riforma dell’Italicum si sostanzia di proposte forti e largamente condivise. Più che minacciare di sbranare i suoi critici, Bersani rifletta: non sta rendendo un gran servigio alla sua storia politica”.

ZAMPA (PD): SI’ DI CUPERLO OTTIMA NOTIZIA, SUPERARE DIVISIONI

sandra zampa1“È una bella notizia che nel Pd si sia trovato l’accordo per le modifiche all’Italicum, legge elettorale rispetto a cui ho mantenuto fino all’ultimo tutte le riserve che mi condussero a non votarla a suo tempo a Montecitorio”. Cosi’ Sandra Zampa, vice presidente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico. “È una bella notizia- aggiunge- che Gianni Cuperlo, al quale esprimo un ringraziamento vero, si sia impegnato per verificare la possibilità di cambiare una brutta legge e, così facendo, di restituire alla comunità politica del pd, a tutta la comunità, le condizioni per superare divisioni e lacerazioni dannose per noi prima di tutto ma soprattutto per i destini del paese. Mi attendo ora che chi aveva subordinato il proprio si alla riforma costituzionale al cambiamento dell’Italicum, sia coerente con le parole pronunciate in tante occasioni e torni a sostenere le ragioni delle modifiche alla Costituzione approvate dai nostri gruppi parlamentari. La stessa lealtà e coerenza spetta però anche a chi è alla guida di questo partito che non appartiene alla maggioranza o alla minoranza ma a chi l’ha sognato, progettato creando le condizioni indispensabili a farlo nascere con la messa a dimora del primo Ulivo vent’anni fa”.

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