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Lega vuole togliere cippo Giuliani da piazza Alimonda, stop del sindaco: “Non rimuoveremo nulla”

La lapide che ricorda Giuliani è stata collocata in un'aiuola spartitraffico in mezzo a piazza Alimonda il 20 luglio 2013, nel 12esimo anniversario della morte

Pubblicato:05-10-2017 15:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:45

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GENOVA – “Non penso che noi andremo a rimuovere nessun cippo. Noi pensiamo al futuro, quindi la cosa non mi riguarda. Non vedo che cosa si debba rimuovere. Se mai rimuoverei il grattacielo ex Nira per farci qualcosa di bello“. E’ una risposta senza appello quella che arriva dal sindaco di Genova, Marco Bucci, alla proposta del Movimento dei giovani leghisti liguri di rimuovere il cippo dedicato a Carlo Giuliani, in piazza Alimonda. “Ognuno è libero di esprimere le proprie idee- conclude il primo cittadino- ma il sindaco poi valuterà assieme alla giunta e al Consiglio comunale le cose opportune da fare”.

Il giovane no global genovese Giuliani fu ucciso il 20 luglio 2001, quando aveva 23 anni, in piazza Alimonda, da un colpo di pistola del carabiniere Mario Placanica, durante gli scontri in occasione del G8 che si stava tenendo nel capoluogo ligure.

GIOVANI LEGA: “E’ UN GIOVANE CHE NON MERITA DI ESSERE RICORDATO”

La provocazione era stata lanciata questa mattina dal Movimento giovanile della Lega Nord Liguria. Per il coordinatore dei giovani leghisti liguri, Fabio Bozzo, “sono ormai troppi anni che il cippo è stato collocato in piazza Alimonda” per “un personaggio per il quale nessuna istituzione dovrebbe perdere un solo minuto o spendere un solo euro in commemorazioni“. Il ricordo è stato collocato in un’aiuola spartitraffico in mezzo alla piazza il 20 luglio 2013, nel dodicesimo anniversario della morte. Giuliani per il Carroccio è “un giovane che non merita d’essere ricordato”.


“FU UNA TRAGEDIA, CERTO. MA NON VA MARTIRIZZATO”

La proposta della Lega arriva in un clima già piuttosto teso in città per le prossime inaugurazioni delle due nuove sedi dell’ultradestra, una di Casapound, l’altra di Lealtà e Azione. Bozzo riconosce che “fu una tragedia, senza dubbio, poiché quando muore una persona è sempre una tragedia. Ma martirizzare il defunto, come per troppi anni ha fatto la sinistra ligure, con tanto di piccolo monumento, direi che è eccessivo e di cattivo gusto. Non stiamo parlando di una vittima innocente, ma di un giovane che, prima di partecipare all’aggressione contro i carabinieri, ebbe guai con la giustizia per spaccio di droga”. Bozzo sottolinea anche che “il carabiniere che sparò il colpo in quel tragico giorno è stato prosciolto dall’accusa di omicidio, sia dalla giustizia italiana che da quella europea, in quanto agì per legittima difesa durante una vero e proprio tentativo di linciaggio”. Per Bozzo, se “le istituzioni vogliono commemorare dei ragazzi, allora onorino tutti quei giovani che ogni santo giorno studiano, lavorano e seguono le regole”.

di Simone D’Ambrosio, giornalista professionista

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