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A Kazuo Ishiguro va il premio Nobel per la Letteratura 2017

Un premio che unisce critica e pubblico

Pubblicato:05-10-2017 14:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:45

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ROMA – Il premio Nobel per la Letteratura 2017 è andato allo scrittore giapponese Kazuo Ishiguro. L’annuncio è arrivato questa mattina alle 13 dall’Accademia Svedese dei Nobel. Le motivazioni alla base della scelta dell’Accademia di Stoccolma sono state: “per avere rivelato l’abisso al di sotto del nostro senso illusorio di connessione col mondo, in romanzi di grande forza emotiva”.

“La sua scrittura è una miscela tra Jane Austin e Franz Kafka, a cui va aggiunto qualcosa di Marcel Proust, infine il tutto va agitato senza esagerare”, ha dichiarato a seguito dell’assegnazione la segretaria dell’accademia del Nobel, Sara Danius.

Nato a Nagasaki l’8 novembre 1954 e naturalizzato inglese, Ishiguro nel corso dei suoi 35 anni di carriera ha scritto 7 romanzi. I  temi ricorrenti in gran parte sua letteratura sono l’indagine del passato, le inadeguatezze sociali e i drammi psicologici dei suoi personaggi che spesso vivono in un universo privo di logicità. Si discosta, in parte, dalla sua produzione l’ultimo romanzo “Il gigante sepolto”, pubblicato nel 2015: un fantasy ambientato nella sanguinosa Inghilterra del VI/VII secolo.


Kazuo Ishiguro, tra letteratura e cinema

Per una volta critica e pubblico sono dalla stessa parte. Il premio Nobel per la Letteratura 2017 è andato ad uno scrittore le cui opere sono dei super best-seller che, in più di un caso, hanno ispirato anche la realizzazione di pellicole. Tra queste “Quel che resta del giorno”, tratto dall’omonimo romanzo del 1989. Uscito nelle sale nel 1993 il film diretto da James Ivory, narra la storia di un maggiordomo taciturno e tuttofare (interpretato da Anthony Hopkins) vissuto nella campagna inglese degli anni 20.

Altro romanzo, altro film.  Nel 2005 Ishiguro scrive “Non lasciarmi” (2005) romanzo distopico ambientato in un mondo fatto di bambini-cloni generati per essere futuri donatori di organi. Dal libro  (giudicato dal “Times” miglior romanzo del 2005 e inserito nella lista dei 100 migliori romanzi in lingua inglese pubblicati dal 1923 al 2005) è stato tratta cinque anni dopo un’omonima pellicola, diretta da Mark Romanek. Nel cast Andrew Garfield, Carey Mulligan e Keira Knightley.

E di cinema è impregnata la letteratura di Ishiguro, tanto che lo stesso scrittore, in un’intervista a Repubblica ha dichiarato che le sue fonti di ispirazione sono stati “Il western e i film sui Samurai. Non ho letto Tolkien né George R. R. Martin, ma so tutto del cinema di Sergio Leone e di John Ford. Amo anche i film di Kurosawa e di Kobayashi, l’uno l’opposto dell’altro. In Kurosawa i samurai sono eroi da rispettare, mentre Kobayashi fu un comunista disilluso dal Giappone, che dimostrò quanto fosse corrotta la tradizione del militarismo “.

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