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Amazon e il ‘limbo’ delle 1300 assunzioni a Piacenza. “La gente si scoraggia”

I sindacati sono preoccupati e hanno chiesto un incontro all'Ispettorato del lavoro

Pubblicato:05-07-2018 17:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:21

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BOLOGNA – Dalla speranza alla disillusione: dalla gente in fila ai sindacati per sapere come farsi assumere si è passati a “telefonate di persone scoraggiate”, racconta alla ‘Dire’, Vincenzo Guerriero, della Uiltucs-Uil. E’ la parabola del clamoroso annuncio dato dall’Ispettorato del lavoro l’8 giugno scorso: “Amazon deve assumere 1.300 precari“. Per il momento la cosa non si è concretizzata neanche per uno solo. Ma soprattutto non si capisce neppure se davvero possa succedere. Ieri, raccogliendo un input dell’Ugl terziario, è partita una interrogazione parlamentare di Fratelli d’Italia al vicepremier Luigi Di Maio per risolvere il ‘giallo’ della sanzione ad Amazon per aver sforato l’impiego dei somministrati nel magazzino di Castel San Giovanni a Piacenza. Ne avrebbe potuti utilizzare 444 al mese da luglio a dicembre 2017, ma gli ispettori del lavoro hanno riscontrato un “eccesso” per “un totale di 1.308 contratti”.

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Diceva dunque l’Ispettorato nazionale del lavoro nero su bianco: “Si evidenzia che l’iniziativa ispettiva potrà consentire la stabilizzazione degli oltre 1.300 lavoratori interinali utilizzati oltre i limiti, i quali pertanto potranno richiedere di essere assunti, a tempo indeterminato, e a far data dal primo giorno di utilizzo, direttamente dalla società Amazon”. Invece? Invece, niente. “Noi stessi, ma anche Amazon vorremmo capirci qualcosa. Nell’incontro avuto con l’azienda, Amazon non ci ha voluto consegnare una copia del verbale degli ispettori– racconta Guerriero- ma dice che non sono identificati i periodi in cui avrebbero sforato, non dicono chi sono questi somministrati, segnalano che non c’è l’indicazione ad assumerli ma solo di una sanzione amministrativa senza specificare la cifra…”. E così “Non sappiamo cosa dire” a chi aveva intravisto la possibilità di farsi assumere.


Pare che Amazon, continua Guerriero, “si riservi la possibilità di fare un ricorso per capire” cosa davvero deriva dall’ispezione che seguì il primo storico sciopero nel giorno del Black friday. Nel frattempo, entusiasmo e speranze si ‘sgonfiano’. “Ma come, un ente governativo fa un annuncio così e poi pare che fosse solo una enorme bolla di sapone? Una boutade per rinfrescare un caldo giorno d’estate? Nel verbale che ha Amazon- insiste il sindacalista della Uiltusc- pare che non ci sia alcun obbligo ad assumere i somministrati”.

Fatto sta che al momento i sindacati stanno indirizzando i lavoratori che sperano nell’assunzione agli sportelli delle categorie dei somministrati. Ma appunto ora c’è meno slancio. “Chi ci telefona è scoraggiato“. Si resta insomma, in attesa di sviluppi. “E’ Amazon che deve dirci di più”, sintetizza Guerriero.

SINDACATO PREME SU ISPETTORATO: URGE RISPOSTA A PRECARI

Assunzioni di Amazon nel ‘limbo’ a Piacenza? “Le cose si devono sistemare in queste settimane. Il problema va affrontato: è stata creata una aspettativa gigantesca– sottolinea, parlando alla ‘Dire’, Fiorenzo Molinari, della Filcams-Cgil di Piacenza- e ci sono 1.308 persone, o forse anche di più, che coltivano una speranza importante. Auspichiamo che l’Ispettorato del lavoro comunichi a chi ne ha titolo” che può fare domanda di essere stabilizzato nel magazzino del colosso dell’e-commerce a Castel San Giovanni. Appena le persone avranno in mano lo status formale per un chiedere un posto in Amazon, “noi saremo pronti ad avviare l’iter per raggiungere questo obiettivo. E’ importante- continua Molinari- che si arrivi ad affermare e far riconoscere il diritto delle persone che possono avere questa possibilità” di impiego. Sì, perchè tra il dire e il fare, c’è di mezzo… la burocrazia.

Infatti la vicenda dei 1.300 lavoratori somministrati che Amazon ‘deve’ regolarizzare per ‘ordine’ dell’Ispettorato del lavoro è rimasta solo un annuncio. E il passare del tempo non aiuta. A norma di legge, un precario può chiedere la stabilizzazione entro 60 giorni dalla fine del suo contratto. Ma molti di quelli che potrebbero farlo sono già ben oltre quel limite temporale. Ecco perchè la Filcams-Cgil parla di arrivare “ad affermare e far riconoscere il diritto delle persone” ad essere assunte in Amazon. Perchè i cavilli sono in agguato.

Insiste allora Molinari: “L’Ispettorato del lavoro deve mettere a disposizione gli elenchi delle persone che possono vantare un’assunzione e questo per metterle in condizione di avviare l’iter per ottenerla. Bisogna salvaguardare e dare questa possibilità a tutti quelli che ne hanno diritto e fare in modo che questa opportunità diventi reale”.

Il verbale che ‘sanziona’ Amazon per eccesso di impiego mensile di lavoratori somministrati, infatti, non innesca automaticamente il processo di stabilizzazione. E poi c’è la faccenda della deadline dei 60 giorni dalla fine del rapporto di lavoro; a questa si potrebbe rimediare “con una circolare dell’Ispettorato” suggerisce Molinari. Però “in Italia l’Ispettorato non può imporre, ciascuno deve iniziare un proprio percorso” e per non disperdere il “lavoro prezioso” fatto dagli ispettori nel magazzino il sindacato chiede uno ‘scatto’. E’ per questo che le sigle impegnate al tavolo con Amazon sono in attesa di una risposta alla richiesta di incontro con l’Ispettorato del lavoro che vogliono sollecitare a ‘muoversi’ e a disinnescare le trappole della burocrazia. “Ispettorato e Istituzioni devono aiutare”, esorta Molinari e non bisogna indugiare ancora, rischiando di andare oltre l’estate: si deve risolvere “in queste settimane”.

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