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Roma, rifugiati sudanesi sfrattati e lasciati in strada: “Raggi venga qui”

"O si trova un'altra soluzione oppure noi non andiamo via di qua"

Pubblicato:05-07-2018 16:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:21

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ROMA – “O si trova un’altra soluzione oppure noi non andiamo via di qua“. Più voci, stessa decisione e lo spettro di una nuova via Curtatone si materializza dal megafono di attivisti, Asia Usb, Movimenti per il diritto all’abitare e rifugiati che stanno tenendo in via Scorticabove un’assemblea pubblica in merito allo sgombero dello stabile al civico 151 che questa mattina ha riversato in strada 120 rifugiati politici del Sudan, molti provenienti dal Darfur, che abitavano nello stabile liberato per morosità.

Non si può fare uno sgombero così, senza nemmeno avvisare. Il Comune ha ricevuto la nostra comunicazione sullo stato della nostra situazione due anni fa e nessuno ci ha mai risposto. Non possono dire che non sapevano. Se si parla di onestà, bisogna dimostrarla“, dice con forza Aboubakar Soumahoro dell’Usb che aggiunge: “Il sindaco di Roma non può dire che non ci sono 120 posti per persone perseguitate nel loro Paese. Il sindaco venga qui e scoprirà che i rifugiati non sono bestie e nemmeno animali”.

E poi aggiunge: “I rifugiati sono stati cacciati, lasciati in strada con un trattamento che non si riserva nemmeno ai rifiuti. E questo rappresenta la cultura che avanza. Dico a chi non condivide o non si riconosce in questo modo disumano che bisogna chiamare a raccolta la città, arrivare al Campidoglio e dire che Roma non è questo“, conclude.


“Chiediamo alle Istituzioni di sedersi a un tavolo per incontrare queste persone e per il rispetto di vincoli e accordi internazionali“, spiega un altro rappresentante del sindacato Usb, che aggiunge: “Ieri eravamo al tavolo con il ministro Di Maio per parlare della situazione dei braccianti e oggi ci troviamo davanti a questa situazione. Qui vivono dei braccianti. È un’evidente contraddizione“.

Intanto la strada e la palazzina sono presidiate dalla Polizia di Stato che sta agevolando l’allontanamento dei rifugiati dallo stabile. Le operazioni si stanno svolgendo senza tensioni.

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