NEWS:

VIDEO | ‘#TavoloItalia19’, I-Com: “Sud e isole ancora indietro”

È stato presentato il report ’#Tavolo Italia19-Per la crescita e lo sviluppo dei territori e del paese’, prodotto dall’“Istituto per la competitività”

Pubblicato:17-12-2019 17:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:46
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Qual è la situazione economica e produttiva delle regioni italiane, cosa fanno le istituzioni per promuovere il dialogo con le imprese? Questo l’argomento di cui si è discusso ieri durante la presentazione, presso il ‘Montecitorio Meeting Centre’ di Roma, del report ’#TavoloItalia19 Per la crescita e lo sviluppo dei territori e del paese’, prodotto dall’“Istituto per la competitività”. Lo studio mostra come “il sud e le isole fanno molta più fatica nell’ambito della struttura produttiva territoriale, è interessante però osservare che mentre il sud sembra ripartire le isole sembrano ancora essere zavorrate”, ha spiegato Stefano Da Empoli, presidente di I-Com. Il report ha l’obiettivo di mostrare una panoramica sulle principali dinamiche economiche e produttive delle regioni italiane e il ruolo delle istituzioni territoriali nel promuovere una sinergia con le imprese che operano sul territorio nazionale.

CANCELLERI: “PER COLMARE GAP APRIRE AL MERCATO AFRICANO”

“Quando si pensa a colmare il gap infrastrutturale tra sud e nord il primo errore che si fa è pensare che le infrastrutture debbano essere le stesse”. Lo ha detto il vice ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Giancarlo Cancelleri, intervenuto durante la presentazione a Roma del report di I-Com ‘#Tavolo Italia19-Per la crescita e lo sviluppo dei territori e del paese’. “Il gap tra nord e sud esiste anche perché per tanto tempo il mercato di riferimento è stato quello del nord Europa che ha trovato maggiori collegamenti nelle regioni italiane settentrionali- ha spiegato Cancelleri- Se riusciamo a spostare l’asse e riusciamo ad avere come punto di riferimento non più solo il mercato nord europeo ma anche quello africano, dato che abbiamo una posizione strategica, possiamo cominciare a fare ragionamenti di grande impatto sull’economia italiana. Io non ne faccio una questione pro Cina o pro America- ha continuato Cancelleri- ma guardo solo al bene dell’Italia, guardo a quei partner che possono portare ricchezza in Italia. Riprenderci la centralità commerciale nel Mediterraneo è il nostro obiettivo. Bisogna poi riformare le regole, rivedere il codice degli appalti perché in Italia la fase più lunga di costruzione di un’infrastruttura è quella che precede la vera e propria messa in azione delle macchine, facendo spesso diventare l’opera obsoleta. È attraverso controlli serrati e mirati che si snellisce il sistema non aggiungendo ogni volta una legge”, ha concluso Cancelleri.

LUCASELLI (FDI): “INTERVENIRE SU INFRASTRUTTURE E TASSAZIONE”

“Per quanto riguarda le infrastrutture c’è un’Italia del nord e un’Italia del sud, basti pensare che da Roma a Milano si arriva in tre ore mentre da Taranto a Matera si arriva con il cammello, ci sono dunque delle differenze sostanziali. Questa è una penalizzazione per tute le aziende, per quelle del nord che potrebbero fare moltissimo nel sud e quelle del sud che non riescono ad arrivare al nord e al resto d’Europa. Abbiamo quindi una prima necessità, cioè le infrastrutture, a tutti i livelli”. Lo ha affermato Ylenja Lucaselli, deputata FdI alla commissione Bilancio, commentando i dati del rapporto di I-Com.


“È fondamentale che in Italia si inizi a pensare che il motore del lavoro sono le aziende, non è lo stato che da il lavoro e se noi non aiutiamo le aziende a ricominciare abbiamo già perso, per questo intervenire sulla tassazione è fondamentale- ha continuato Lucaselli- Il problema però riguarda anche la burocrazia, dato che un’azienda in Italia ha 14 adempimenti diversi all’anno, questo rallenta moltissimo la capacità di un’azienda e a questo servono anche le infrastrutture immateriali. In quest’ottica la legge di bilancio è un momento fondamentale perché da l’idea di dove il paese vuole andare, ma mi pare il governo non sappia dove vuole andare, tant’è che siamo ancora senza legge di bilancio e questo è preoccupante”, ha concluso la deputata di Fratelli d’Italia.

GADDA (IV): “NO PROBLEMA DI RISORSE MA DI ATTUAZIONE”

“Non sono molto convinta che il problema in Italia sia soltanto la differenza tra nord e sud tanto che il mondo agricolo ci rappresenta in maniera molto chiara che noi abbiamo invece un problema molto grave legato alle aree interne, che non sono solo al sud se pensiamo ad alcune zone della Lombardia, ai territori di montagna ma anche le aree di confine. I temi sui quali si è concentrata questa indagine evidenziano in maniera molto chiara le motivazioni, perché aree a rischio di spopolamento sono quelle in cui mancano infrastrutture materiali ma anche digitali”. Così Maria Chiara Gadda, deputata Italia Viva, commissione Agricoltura, commentando il report ‘#Tavolo Italia19-Per la crescita e lo sviluppo dei territori e del paese’, presentato da ‘I-Com’ a Roma. “Non si deve discutere sempre e solo di risorse perché ci sono miliardi di risorse pubbliche e private ferme, nel nostro paese il problema è l’attuazione, quindi bisogna vedere quali sono gli ostacoli che non consentono alle risorse di venire liberate, la politica deve essere coerente in questo senso, non inducendo una visione negativa delle imprese con misure quali la confisca allargata”, ha concluso Gadda.

TODDE: “PUNTARE SU SETTORI STRATEGICI, A PARTIRE DA ILVA”

“Siamo un Paese che sta soffrendo per mancanza negli ultimi anni di politiche industriali serie, ossia volte a scegliere i settori strategici, puntandoci tutto quello che abbiamo. Dobbiamo capire cosa non ha funzionato e questo è un obiettivo ambizioso su cui stiamo lavorando”. Lo afferma Alessandra Todde, sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico. “Quanto al settore dell’acciaio, anche se la competitività mondiale è aumentata questo non significa che non dobbiamo investire nel siderurgico e difendere la nostra posizione nazionale. L’Ilva è il secondo impianto siderurgico d’Europa, quindi pensare di farne a meno non è qualcosa di cui si possa pensare per mantenere la competitività del paese”, conclude Todde.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it