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Neri Marcorè presenta ‘RisorgiMarche’, festival nei luoghi del sisma

Tredici concerti gratuiti che si terranno, dal 25 giugno al 3 agosto, nei Comuni terremotati delle Marche

Pubblicato:05-06-2017 15:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:18

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ANCONA – Si chiamerà ‘RisorgiMarche’ il festival musicale, ideato da Neri Marcorè, a sostegno delle aree colpite dal sisma. Lo ha presentato lo stesso attore marchigiano, insieme al governatore delle Marche Luca Ceriscioli, questa mattina a Roma alla Casa del Jazz: 13 concerti gratuiti che si terranno, dal 25 giugno al 3 agosto, nei Comuni terremotati delle Marche.

“Ci eravamo già sentiti con Neri Marcorè nei giorni delle scosse e mi aveva subito detto: voglio fare qualcosa per le Marche- spiega Ceriscioli-. Eccoci dunque a ‘RisorgiMarche’: un segnale concreto di ripartenza e di ricostruzione delle comunità che passa anche attraverso la musica. Il significato e l’obiettivo sono quelli di restituire quei luoghi bellissimi e straordinari alle persone, riportare i turisti ad ammirare le bellezze artistiche e culturali dei dintorni, farle rivivere e riappropriarsi di quei paesi”.

Gli spettacoli

La rassegna sarà aperta il 25 giugno da Niccolò Fabi e Gnu Quartet ad Arquata del Tronto, proseguirà poi con Malika Ayane il 7 luglio a Cingoli, Daiana Lou l’8 luglio a Montegallo, Ron il 9 luglio a Bolognola, Enrico Ruggeri il 12 luglio ad Amandola, Paola Turci il 20 luglio a Fiastra, Bungaro il 23 luglio a San Ginesio, Samuele Bersani il 25 luglio a San Severino, Daniele Sivestri il 27 luglio a Montefortino, Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa il 30 luglio a Camerino, Brunori Sas il 31 luglio a Montemonaco, Max Gazzè il 2 agosto a Sefro e Francesco De Gregori con Form e Gnu Quartet il 3 agosto a Visso.


“‘RisorgiMarche’ ricorda il Risorgimento ma è anche un’esortazione a rialzarsi- ha spiegato Nerì Marcore-. Nasce dalla volontà di contribuire alla rinascita di una terra messa in ginocchio dalle scosse sismiche registrate l’anno scorso in centro Italia. Da allora ha cominciato a prendere forma e corpo l’idea di un festival diffuso nel territorio che potesse richiamare gente da tutta Italia e magari stranieri. Ed è stato naturale pensare al coinvolgimento di artisti di grande levatura, amici di comprovata sensibilità e generosità”.

di Luca Fabbri, giornalista

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