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Cancro, Asco indica e premia leader mondiale che lo combattono

ROMA - Come avviene ogni anno, il meeting dell'American Society

Pubblicato:05-06-2016 14:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:49

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ROMA – Come avviene ogni anno, il meeting dell’American Society of Clinical Oncology – in corso di svolgimento a Chicago – è anche il luogo deputato a identificare i nuovi leader nella lotta mondiale contro il cancro. Si tratta degli specialisti che in varia misura si sono distinti in vari settori dell’oncologia, premiati con differenti award per ricerca, attività clinica o didattica, presentati da Julie Vose (presidente Asco), come “le nostre migliori armi nella lotta al cancro”.

Tra tutti i premiati, Paul Bunn, della scuola di medicina di Denver, ha ricevuto il premio più rilevante dell’Asco, il David Karnofasky Award. Bunn è probabilmente oggi il più rispettato specialista per le forme di carcinoma al polmone, che sono le più intrattabili tra le neoplasie e che risultano ad oggi la maggior causa di morte per tumore in Europa. Molto interessante – anche perchè è l’unico non statunitense – risulta poi il premio al francese Pierre Soubeyran, direttore dell’Institute Bergonie di Bourdeaux: classe 1961, specialista di oncologia geriatrica, il medico transalpino è considerato la punta avanzata della ricerca sulla fascia della terza e quarta età, cioè quella popolazione che nei prossimi anni risulterà interessata in modo sempre più vasto e preoccupante dalle neoplasie.


ricerca_studio_chimica_analisiGli altri premiati sono Ethan Dmitrovsky (esperto di tumori testa-collo dell’Anderson Center nel Texas), David Johnson (oncologo a Dallas, ideatore del programma Qopi per la valutazione della qualità delle cure oncologiche), Philip Hoffman (specialista nel cancro al seno e al polmone, premiato per la forza ed esperienza didattica nell’Universita di Chicago), Kent Osborne (specialista di tumori alla mammella, opera all’università di Houston, nel Texas), Sarah Donaldson (la specialista della Stanford University è un luminare nella radioterapia oncologica), Waun Ki Hong (attivo in Texas e pioniere delle terapie personalizzate), Susan Cohn (dell’Università di Chicago, autorità mondiale nell’ambito dei neuroblastomi), Quyen Chu (esperto di chirurgia oncologica in Louisiana) e Susan Braun (direttrice della V Foundation).

Molto interessante anche il premio a quest’ultima, vista la storia – di origine italiana – della VFoundation, un soggetto no profit creato dopo la morte di Jim Valvano, allenatore di basket di origini italiane, uno dei più famosi coach della storia dello sport americano. Nato nel Queens, vincitore di un campionato leggendario (paragonabile alla recente vittoria dei Leicester in Inghilterra) con North Carolina nel 1983, Valvano è scomparso nel 1993 a soli 47anni per un tumore osseo, lasciando i fondi per la creazione di una fondazione, appunto la V Foundation, impegnata a sostenere la ricerca contro il cancro. Negli ultimi dieci anni la Fondazione ha raccolto oltre 150milioni di dollari ed Asco ha deciso di premiarla come esempio virtuoso di battaglia al cancro: la speranza, ha detto la presidente Vose, è che questo esempio possa diffondersi in tutto il mondo.

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