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Cinema, ‘Not just football’: dal Darfur alla coppa del mondo

Presentato a Roma il trailer sulla squadra dei rifugiati sudanesi

Pubblicato:05-05-2018 14:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:51
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ROMA – “E’ la storia di un gruppo di rifugiati del Darfur che arriva a giocare in Coppa del Mondo”: Antonella Napoli, presidente della onlus Italians for Darfur, presenta così all’agenzia ‘Dire’ il trailer del film ‘Not just football’. La squadra si chiama Darfur United e i giocatori sono profughi della regione sudanese stabiliti nei campi del Ciad. L’idea della squadra è partita da Gabriel Stauring, fondatore del’ong americana I-act, attiva nel “diffondere le voci dei rifugiati” del Darfur anche attraverso video-testimonianze. Dopo anni di attivismo, rendendosi conto che la gente “non vuole ascoltare storie di guerra, povertà e fame”, ha avuto l’intuizione di far passare queste storie attraverso il calcio, “che piace a tutti”.

Nel 2011, Stauring ha iniziato a selezionare giocatori in 12 diversi campi in Ciad. Grazie alla guida e al sostegno di professionisti del calcio americano e inglese è nata la squadra. Con il supporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), nel 2012 sedici calciatori del Darfur United sono arrivati in Kurdistan, per la Coppa del Mondo Viva. Questo campionato mondiale, con cadenza biennale, ospita le nazioni non appartenenti all’Uefa, che di fatto sono Stati non riconosciuti o legati a gruppi etnici. Nonostante i ragazzi siano arrivati ultimi, la vittoria è stata “segnare il primo goal della storia del Darfur”, e “colmare lo spazio tra i rifugiati e il resto del mondo”.

Il film, prodotto da Fuorifuoco, parteciperà a festival internazionali e in autunno uscirà nella sale cinematografiche. La pellicola, con la regia di Paolo Casalis, racconta 15 anni di storia dei calciatori-rifugiati. Del film Napoli parla in occasione della presentazione di un rapporto sul Sudan nella sede della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), a Roma. “E’ un modo – conclude la presidente della onlus – per parlare di Darfur, del conflitto, di quello che avviene in Sudan, ma anche per lanciare un messaggio di speranza”.


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