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Fatturato-utile, quarto record Metalcastello dall’Appennino bolognese

L'azienda leader nella produzione di ingranaggi per produzioni meccaniche ha chiuso il 2018 con oltre 67 milioni di euro di fatturato (+30% sul 2017) ed utile di 6,1 milioni

Pubblicato:05-04-2019 10:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:19

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ROMA – Ennesimo record di fatturato e di utili per Metalcastello nel 2018: l’azienda dell’Appennino bolognese, leader mondiale nella produzione di ingranaggi per trasmissioni meccaniche (da fine 2014 è del colosso spagnolo Cie Automotive), ha visto l’assemblea degli azionisti approvare il bilancio che, per il quarto anno, certifica una scommessa vinta: oltre 67 milioni di euro di fatturato (+30% sul 2017) ed utile di 6,1 milioni. E’ il quarto risultato record per Metalcastello, “a conferma del costante miglioramento negli ultimi quattro anni”. E presto può fare ancor meglio: sono infatti positive anche le previsioni per il 2019 che s’avvia a diventare il quinto anno in cui Metalcastello riesce a ‘battersi’.

Più si investe in tecnologia e innovazione e più si dura in futuro: posso già dire che il 2019 sarà un altro anno record e siamo sufficientemente armati per affrontare eventuali congiunture economiche negative. Se ci fosse una crisi, non ci toccherà“, è sicuro l’ad Stefano Scutigliani. Il 2018, intanto, “conferma che la strategia intrapresa è vincente: grazie ad investimenti importanti su prodotti e processi e al potenziamento del know how interno, Metalcastello è cresciuta all’insegna dell’innovazione, fattore chiave che ci ha premiato e distinto sul mercato”.

E ora gli utili continueranno ad essere rinvestiti per innovare macchinari e processi per essere sempre più competitivi sul mercato. Il risultato raggiunto “ci rende orgogliosi di quanto fatto e ci sprona a continuare a consolidare il percorso all’insegna dell’innovazione”. Inoltre, il bilancio 2018 è “un ottimo segnale anche per l’Alta Valle del Reno che ospita l’azienda sin dal 1952 e che punta a rimanere un territorio attivo e attrattivo per gli investimenti delle aziende e per i giovani”, sottolinea Scutigliani.


Se avesse la bacchetta magica, il manager di Matalcastello investirebbe “in infrastrutture per accorciare le distanze: strade e treni per permettere ai cervelli di viaggiare e venirci a trovare. Non per far viaggiare merci, ma cervelli”. Perchè buona parte della sfida vinta da Metalcastello (riuscire a fare business sull’Appennino) sta anche e soprattutto qui: “La differenza la fanno le persone”, traduce Scutigliani.

I record su record di Metalcastello potrebbero far pensare che “la fortuna abbia giocato un ruolo, ma sono frutto di un duro lavoro iniziato anni fa e che sta proseguendo per ricostruire quel tessuto tecnologico d’avanguardia che questo territorio aveva”, ma questo a “partire da scuole e formazione, qui c’è il segreto del successo”. Metalcastello, infatti, come spiega il suo ad, ha stretto legami con le scuole locali: borse di studio, incontri, alternanza scuola-lavoro, visite guidate in azienda (anche per sfatare i clichè sulla cultura meccanica), rapporti con le Università e “ultimamente anche relazioni con le scuole medie per orientare a scegliere la strada della cultura tecnica”.

A cosa serve? “E’ un lavoro che porterà frutto nel breve e nel lungo termine: investire su scuola, formazione e orientamento verso la cultura tecnica è ciò che ci aiuterà a metterci sempre all’avanguardia. Perchè dei clienti da tutto il mondo dovrebbero venire proprio qua sull’Appennino tosco-emiliano? Perchè altrove non riescono a trovare ‘cervelli’ come ci sono qui. La differenza la fanno le persone, non le macchine. Sembra banale dirlo, ma tenuto conto di come vengono considerati in generale gli investimenti nella cultura e specie quella tecnica, oserei dire che qua c’è la dimostrazione vivente che investire nella formazione è vincente” sottolinea Scutigliani, “e noi siamo bravi a coltivare e attirare i cervelli”.

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