NEWS:

“Libri in Consiglio” apre con “La diaspora” di De Candia

CAGLIARI - "Vogliamo il nostro Consiglio regionale più aperto e

Pubblicato:05-04-2016 09:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:30

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Sardegna_GanauCAGLIARI – “Vogliamo il nostro Consiglio regionale più aperto e vicino ai cittadini, e mi fa piacere inaugurare con questa prima iniziativa il ciclo di incontri ‘Libri in Consiglio‘, sui temi della cultura sarda”. Così il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, che ieri sera nella sala Transatlantico del Palazzo di via Roma ha aperto il primo appuntamento del ciclo di incontri culturali volto a promuovere la massima apertura dell’Istituzione al territorio e ai cittadini. Protagonista dell’iniziativa di ieri il giornalista Gianni De Candia, autore del libro “Sardegna, la grande diaspora – Memorie e ricordi dei 40 anni della cooperativa Messaggero sardo (1974 – 2014)“, edito da Carlo Delfino Editore. Storico presidente della cooperativa che ha realizzato per decenni il periodico per gli emigrati, De Candia ripercorre nella sua opera la storia dell’emigrazione sarda, riassumendo attraverso una raccolta di memorie e ricordi, la vita delle comunità sarde emigrate nel mondo. L’incontro, moderato dal capo ufficio stampa del Consiglio regionale Rosanna Romano, ha visto la partecipazione dei giornalisti Salvatore Tola e Franco Siddi.

“Il Messaggero sardo è stato per anni il mensile di informazione per gli immigrati, svolgendo una fondamentale funzione di raccordo tra le comunità di sardi sparse nel mondo- ha spiegato Ganau-. Un libro che parla di diaspora, perché di questo si è trattato, e di un evento che ha condizionato in maniera irreversibile la nostra regione, portando via forze lavoro e intellettuali. È poi un libro attuale, perché, anche se in forme diverse, il tema dell’immigrazione esiste ancora ed è un tema che la politica dovrebbe tenere in maggiore considerazione”.

de candia_sardegnaEmozionato l’autore del libro De Candia, ha spiegato come avrebbe voluto dedicare il suo libro ai familiari, “ma mi è sembrato giusto invece ricordare i tanti emigrati sardi che ho incontrato e che mi hanno arricchito incredibilmente. Ho maturato una convinzione profonda durante questi anni: la Sardegna ha due grandi risorse, che sono l’ambiente e i suoi emigrati. Questi ultimi sono la nostra chiave di accesso nel mondo”. Poi un pensiero per i tanti disperati che oggi sbarcano sulle coste della Sardegna: “Quando ci viene la tentazione di lamentarci, non dimentichiamoci di tutti i nostri emigrati che hanno dovuto subire le stesse sofferenze”.


di Andrea Piana, giornalista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it