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Pd, Emiliano: “Primarie senza congresso? Sono invenzione di Renzi. No a scissione”

"Non mi dimetterei nè da governatore della Puglia, nè da magistrato. Questo resterà sempre il mio lavoro"

Pubblicato:05-02-2017 12:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:52

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ROMA – “Le primarie senza congresso sarebbero una simulazione, non è previsto da nulla. E’ una frettolosa invenzione di marca renziana per dare l’impressione di un congresso che invece non si celebra. È un processo che dura 4 mesi e non c’è motivo di cambiare queste regole proprio adesso”. Lo dice Michele Emiliano, governatore della Puglia, a L’intervista’ di Maria Latella.

“EVITARE SCISSIONE, SE RENZI VINCE CONGRESSO LO SOSTENGO”

“La scissione sarebbe la più grande sconfitta del Pd e di noi tutti, dobbiamo evitarla e per farlo il congresso è il mezzo fondamentale: in questo modo chi vince viene sostenuto da chi perde. Se Renzi dovesse essere confermato io sono pronto a sostenerlo anche sulle questioni che meno mi convincono”, assicura Emiliano.


“LISTE? È RENZI CHE DEVE PIAZZARE I SUOI SOLDATI”

Il congresso serve a fare le liste elettorali? “Io non devo piazzare nessuno, non ho squadre o disoccupati che rischiano di perdere l’unico sostentamento, neanche me stesso. Esprimo un punto di vista” dice ancora Emiliano, ne ‘L’intervista’ di Maria Latella, che attacca: “E’ Renzi che ha soldati e salmerie da collocare e non sa dove metterli. Nei sondaggi sulle primarie è in testa perchè il segretario ha il potere di fare le liste e così tiene unite tutte le correnti. Se non ci fossero le elezioni alle porte il congresso potrebbe avere un esito molto diverso”. Sulle dimissioni chieste da Cuperlo, risponde: “Le dimissioni sono l’unico modo per avviare il congresso altrimenti bisogna attendere giugno che è la scadenza naturale, il segretario potrebbe accelerare questo processo e restare in carica per l’ordinaria amministrazione. Cuperlo ha ragione“.

“NON MI DIMETTO NÈ DA GOVERNATORE NÈ DA MAGISTRATO”

Michele Emiliano, in corsa per diventare segretario del Pd, non si dimetterà nè da governatore della Puglia nè da magistrato. E’ un altro passaggio de ‘L’intervista’ ad Emiliano di Maria Latella su Skytg24. “Candidarmi non significa lasciare la Puglia, il mio predecessore è stato sindaco di Firenze e segretario del Pd, può succedere anche ad altri”. E ancora, sulle sue mancate dimissioni dalla magistratura: “Quello è il mio lavoro e non mi dimetterò mai, la costituzione non costringe nessuno a dimettersi per fare politica. Non c’è nessuna incompatibilità di legge. Quel lavoro è la mia libertà che mi consente di non pietire un seggio e che mi consentirà un giorno di tornare al mio lavoro perchè io non voglio diventare un professionista della politica. Magistrato lo sarò sempre“, conclude.

“PARTITO DI RENZI FATTO PER BANCHIERI E PETROLIERI”

“Vogliamo ‘cambiare verso’ al Pd e riportarlo a essere il partito delle persone che non contano niente, non il partito di banchieri e petrolieri. Noi siamo apparsi ai cittadini come il partito dei potenti”. Questa era “la principale ambizione di Renzi, rappresentare i potenti della terra, era la cosa che voleva fare fin dall’inizio”. Poi “è andato a Scampia quando non era più premier, dopo aver perso, sono cose che appaiono delle finzioni, fatte su consiglio di uno spin doctor”, attacca.

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