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Meningite, Toscana cerca vaccini all’estero. Saccardi: “Per anziani pensiamo a sconti”

FIRENZE - "Non ci sono novità, stiamo monitorando: la ragazza 22enne

Pubblicato:05-02-2016 12:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:54

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vacciniFIRENZE – “Non ci sono novità, stiamo monitorando: la ragazza 22enne ricoverata all’ospedale di Santa Maria Nuova sembra stabile, mentre credo che siano ancora critiche le condizioni della persona ricoverata a Prato. Continuiamo il nostro lavoro sul fronte delle vaccinazioni, sul fronte del reperimento delle dosi di vaccino sul mercato internazionale, abbiamo allargato le vaccinazioni a tutte le aziende sanitarie, anche agli studenti che sono presenti sul territorio della Toscana, in modo da ampliare il più possibile le persone che sono da vaccinare”. Lo ha spiegato l’assessore regionale per il Diritto alla Salute, Stefania Saccardi, parlando coi giornalisti a margine della riunione regionale di Anci Toscana, tornando sull’emergenza meningite.
“Siamo in contatto costante con l’Istituto superiore di sanità- ha aggiunto- sia per valutare il fenomeno, che per valutare ulteriori interventi. Abbiamo un rapporto continuo, ad horas, con Aifa sul fronte dei vaccini e anche col ministero della Salute”.

Non è all’orizzonte, invece, una messa a disposizione a titolo gratuito del vaccino tetravalente anche per gli anziani, malgrado il caso del 71enne ricoverato all’ospedale Santo Stefano di Prato. “Sopra i 65 anni- ha specificato Saccardi- facciamo firmare un’impegnativa, perché non sono testati i vaccini sopra una certa età. Questo è il motivo per cui abbiamo inserito un co-payment. Non è detto che non siano efficaci, ma non abbiamo la certezza, non sono stati testati. Per il momento la vaccinazione la facciamo gratuita nella fascia dell’età per la quale sappiamo che il rapporto costo-beneficio è massimo, in valore assoluto”.
Invece, ha proseguito, “stiamo valutando in relazione all’alto consumo di vaccini se abbassare il ticket per le persone sopra i 45 anni. Comunque è possibile vaccinarsi presso i centri delle aziende sanitarie, pagando un co-payment su cui stiamo valutando un’eventuale diminuzione”.


di Carlandrea Poli, giornalista

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