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Migranti, Minniti: “Nuovi Cie non avranno nulla a che fare con il passato”

Il ministro dell'Interno Marco Minniti chiarisce in conferenza stampa le prossime mosse del Viminale sulle politiche migratorie

Pubblicato:05-01-2017 11:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:46

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ROMA – “La legge italiana li chiama ancora Cie, ma posso dire che non avranno nulla a che fare con quelli del passato. Questi hanno un’altra finalità, non c’entrano con l’accoglienza. Ne parleremo alla conferenza Stato-Regioni  convocata per il 19 gennaio”. Così il ministro dell’Interno Marco Minniti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, torna sulla proposta lanciata nei giorni scorsi dal Viminale per sviluppare una rete che prevede la presenza di un Cie per ogni regione (ad eccezione di Molise e Valle d’Aosta), con un tetto massimo di 100 migranti ospitati.

“Il 12 dicembre ho giurato da ministro- prosegue Minniti-. E’ passato meno di un mese, in cui ci sono state anche le vacanze natalizie, e in questo periodo ho lavorato perchè intendo presentare una proposta organica e complessiva sui migranti al Parlamento italiano. Come è giusto che sia, è un dovere da ministro”.


E’ giusto che il Parlamento possa analizzare in modo sereno e adeguato, poi l’opinione pubblica italiana potrà valutare. Sono procedure di una democrazia alla quale sono profondamente legato”, specifica il ministro.

“I DIRITTI SI RISPETTANO CON L’ACCOGLIENZA DIFFUSA, NON ACCETTIAMO IDEA PER CUI OGNI IMMIGRATO E’ TERRORISTA”

“Lavorero’ con tutte le mie forze per evitare che ci siano elementi di discriminazione, di sottovalutazione, di non pieno rispetto dei diritti umani. Ma per questo devo avere un’accoglienza diffusa. L’accordo con l’Anci va in questa direzione“, continua Minniti, che sottolinea l’importanza del ruolo dei comuni nel piano di accoglienza per migranti previsto dal Viminale.

La “proposta” del governo sui migranti “non accetta l’idea che ogni immigrato e’ un terrorista. E’ esattamente l’opposto“, aggiunge Minniti.

“RENDERO’ EFFETTIVI I RESPINGIMENTI, LO CHIEDE LA LEGGE”

Il titolare del Viminale torna poi sul tema dei respingimenti forzati: “Se c’e’ una persona che e’ in condizione irregolare nel nostro Paese la legge prevede che debba essere respinta e rimpatriata

“Abbiamo proposto un’ipotesi- conclude Minniti-, e cioe’ di rendere il piu’ possibile effettivi i respingimenti forzati. Il ministro dell’interno dicendo che li vuole rendere effettivi non fa altro che rispettare la legge. Troverei singolare che qualcuno chieda al ministro dell’interno di non rispettare la legge. E’ chiaro che tutto questo ha un impatto”.

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