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Stato e Bcsm sono parte civile nel processo contro Giannini e Vivoli

SAN MARINO - E' accolta

Pubblicato:04-12-2015 17:11
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:40

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San Marino generica città

SAN MARINO – E’ accolta l’istanza di costituzione di parte civile, avanzata dall’Eccellentissima Camera e Banca centrale, nella prima udienza per omessa segnalazione all’Aif a carico dell’ex direttore di Bcsm, Mario Giannini, e dell’ex funzionario di vigilanza, Andrea Vivoli. Si è aperto oggi al tribunale di Tavolucci il processo presieduto dal commissario della Legge Roberto Battaglino, chiamato ad esprimersi sulla presunta responsabilità dei due dirigenti dell’istituto di via del Voltone nella vicenda che ruota attorno alla richiesta sospetta, avanzata dall’imprenditore ungherese, Gyorgiy Zoltan Matrai, di un trasferimento da sei miliari di dollari dal Giappone ad un istituto di credito sammarinese.

La vicenda è descritta anche tra le migliaia di pagine del rinvio a giudizio sul Conto Mazzini, da cui è derivato anche questo capitolo giudiziario. Per discutere di questa operazione Giannini, Vivoli e l’allora responsabile della vigilanza, Antonio Gumina, vennero convocati a Palazzo Begni dall’allora segretario alle Finanze, Claudio Felici, mentre a sponsorizzare l’ungherese, in qualità di consulente, era Fiorenzo Stolfi. Al trasferimento del capitale dal Giappone non si diede seguito, perché a seguito dei controlli su Matrai emersero dei problemi di carattere giudiziario a suo carico. La segnalazione ad Aif comunque non fu fatta.


I legali di Giannini e Vivoli, rispettivamente Gianna Burgagni per il primo e Gian Nicola Berti ed Ermanno Cappa per il secondo, si sono opposti all’ammissione di parti civili sostenendo l’innocenza degli assistiti proprio perché l’operazione sospetta non fu mai realizzata. La prossima udienza del processo è stata fissata per il 21 marzo. Mentre l’11 gennaio si aprirà dell’udienza di un altro processo che vede coinvolto l’ex direttore di Bcsm, insieme a Gumina, Sergio Gemma e Otello Carli, accusati di “interesse privato in atti d’ufficio” per la vicenda del bonifico eseguito, malgrado l’allora blocco di pagamenti, da Banca commerciale.

Di Cristina Rossi – Giornalista professionista

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