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Sicilia, Musumeci: “Incuria territorio e indifferenza dolosa, salteranno teste”

"I fiumi e i torrenti non venivano puliti da anni. La casa di Casteldaccia? Ad alcune decine di metri dal letto del fiume Milicia" dice Musumeci

Pubblicato:04-11-2018 17:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:44
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PALERMO – “Partiamo da zero, è una tragedia questa. Già qualche mese fa il mio governo ha stanziato i primi milioni per pulire i fiumi. Stiamo intervenendo da alcune settimane, era una cosa che non si faceva da tanti anni. Qualche testa negli uffici è saltata, ne salterà qualche altra perché io pretendo che tutti facciano il proprio dovere: cittadini e funzionari pubblici”. Lo ha detto, intervenendo a TgCom24, Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, dopo l’emergenza maltempo che ha colpito l’isola, causando dodici vittime.

“Stato di calamità chiesto da tre settimane”

Tre settimane fa la giunta di Governo ha chiesto al Governo– continua- la programmazione dello stato di calamità e d’emergenza, perché noi abbiamo bisogno di far fronte ai danni che in questo momento sono inimmaginabili, nonostante lo sforzo dei tecnici e della Protezione Civile. Danni alle aziende private e alle istituzioni pubbliche ma purtroppo per ora il governo non ha adottato il provvedimento e non sappiamo quali e quante risorse vorrà mettere a disposizione della Sicilia”.

“Fiumi non puliti da anni, indifferenza dolosa delle amministrazioni”

“Certo qui la situazione è all’epilogo di una lunga stagione di decenni di mancato intervento sul territorio. I fiumi e i torrenti non venivano puliti da anni, nonostante la disponibilità delle risorse. La casa dove è accaduta la sciagura stanotte (Casteldafaccia, ndr) era ad alcune decine di metri dal letto del fiume Milicia: questo vi dà l’idea di come il territorio sia stato devastato con irresponsabilità e imprudenza da parte dei cittadini e con indifferenza dolosa da parte delle amministrazioni”, conclude.


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“Rabbia e dolore”

“Rabbia e dolore per la tragedia che ha colpito duramente la comunità siciliana. Un evento che ci deve indurre a riflettere, ancora di più, sulle responsabilità che ognuno di noi avrebbe dovuto e deve sapersi assumere“. Queste le parole del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, in una nota difusa stamattina.

“Voglio manifestare alle famiglie delle vittime la solidarietà e la vicinanza del governo regionale- aggiunge-. Sono in stretto in contatto con il capo della Protezione civile per seguire costantemente l’aggiornamento della situazione in tutta l’Isola. Ho già convocato, per oggi pomeriggio, a Palazzo d’Orleans, a Palermo, una riunione urgente della Giunta”.

“Un ringraziamento- conclude Musumeci- va anche alle migliaia di uomini e donne delle Forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, dei sanitari del 118 e del volontariato, da giorni in prima linea in tutte le aree della Sicilia per dare aiuto e assicurare conforto alle popolazioni colpite dal maltempo”.

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“CERIMONIALE PREMIER MI HA IMPEDITO ACCESSO OSPEDALE”

“Ho appreso dalla viva voce del prefetto di Palermo e dai funzionari della Digos che il cerimoniale del presidente Conte non mi avrebbe consentito di accedere al Policlinico, dove avrei voluto accogliere il premier e, assieme a lui, rendere l’omaggio alle vittime di questa notte e portare ai familiari il cordoglio della comunità siciliana”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aggiungendo: “Il profondo rispetto per i morti di questa sciagura mi ha indotto ad assumere una condotta improntata al senso di responsabilità: ho preferito, senza plateali polemiche, fare rientro alla Presidenza della Regione per presiedere la seduta dalla Giunta e decidere quali ulteriori misure debbano essere adottate a partire da domani, dopo quelle deliberate e realizzate nei giorni scorsi”.

“Sia chiaro, questa inaudita vicenda, che non ha precedenti nella storia della Regione Siciliana, allarma e suscita indignazione. Non cerco il rispetto per la mia persona- conclude Musumeci- ma lo pretendo per l’Istituzione che rappresento e per il popolo siciliano. E questo vale per tutte le istituzioni, anche per il presidente del Consiglio”.

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