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Nasce think tank ‘Il Timone’, idee per lo sviluppo di Roma

L'obiettivo sarà quello di fornire costanti idee e impulsi alle amministrazione del territorio per rilanciare Roma e il Lazio nei prossimi anni

Pubblicato:04-10-2017 17:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:45

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ROMA – E’ nato questo pomeriggio il think tank ‘Il Timone’. A presiederlo sarà Giancarlo Cremonesi e a tenerlo a battesimo, oggi, sono stati alcuni rappresentanti del mondo produttivo della Capitale: il commissario straordinario di Confcommercio Roma, Renato Borghi, il presidente di Acer, Nicolò Rebecchini, il Presidente di Federalberghi, Giuseppe Roscioli e il presidente di Sos Partita Iva, Andrea Bernaudo.

L’obiettivo del nuovo think tank sarà quello di fornire costanti idee e impulsi alle amministrazione del territorio per rilanciare Roma e il Lazio nei prossimi anni. In sala, al tempio di Adriano, molti visi noti dell’area del centrodestra, tra cui Andrea Ronchi o Donato Robilotta, e ospiti come l’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro.

“In una fase in cui i nostri politici sono sempre più inesperti ed impreparati- ha detto Cremonesi, già capo di Acea ai tempi di Alemanno- siamo noi imprenditori a dover dare idee alla politica. Bisogna partire dal decoro urbano, dalla pulizia e dalla manutenzione per passare poi alle manifestazioni culturali o al turismo congressuale”.


“Dobbiamo essere trasversali alla politica- ha spiegato Rebecchini- ci auguriamo che questo genere di iniziative proseguano per stimolare idee ed obiettivi di lungo respiro per questa città. Purtroppo Roma non è aiutata dalle Istituzioni. Inoltre non si riesce a fare sistema. È urgente far ripartire la manutenzione ordinaria ma anche quella straordinaria perché non si riesce ad dare infrastrutture in dieci giorni. Servono poi serie politiche dell’abitare con dismissioni e rigenerazione urbana”.

Borghi ha parlato della contrapposizione tra Milano e Roma. “Milano cresce- ha detto- ma ricordo che qualche anno fa esisteva quello che veniva chiamato ‘modello Roma’. Cosa serve oggi? Dal mio punto di vista da parte degli amministratori serve una capacità di immaginare scelte ed investimenti che vadano al di là del mandato. E continuità al di là del colore politico delle amministrazioni. Per Roma ci sono comunque due questioni evidenti da risolvere subito: decoro e abusivismo. Ne ho parlato con il sindaco Raggi: la città è infettata dall’abusivismo in ogni comparto”.

Roscioli ha invece puntato il dito sulla carenza di politiche per favorire il turismo alto. “Entro il 2030 si prevedono nel mondo oltre 2 miliardi di turisti- ha spiegato- Ma Roma latita con una crescita molto più bassa di quella del resto del mondo, compresa quella Parigi colpita ripetutamente da attentati che se fossero capitati da noi ci avremmo messo secoli per rialzarci. Siamo pronti a collaborare puntando sulle eccellenze”.

Infine per Bernaudo “è tempo di aprire davvero ai privati e uscire dall’ipocrisia secondo cui nel privato si annidano speculatori ed evasori. Abbiamo invece verificato come siano falliti i servizi forniti dal pubblico. Basti guardare a cosa è successo con Atac, con Raggi che sbandiera come un successo il concordato preventivo di Atac che porterà a far saltare e fallire molti fornitori. Dobbiamo pensare allo sviluppo della città e del Lazio, quindi per noi questa strada è ineludibile”.

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