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D’Alema e Pisapia ai ferri corti: “Facciamo un passo di lato”

L'obiettivo per Pisapia, e' unire il centrosinistra: 'bisogna trovare un minimo di condivisione, lui invece continua a fare dichiarazione che dividono'

Pubblicato:04-10-2017 08:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:45

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ROMA – Campo progressista e Mdp sempre piu’ lontani. Botta e risposta tra Massimo D’Alema e Giuliano Pisapia alla vigilia del voto sulla nota di aggiornamento al Def. Ieri sera l’ex premier, nel corso di Cartabianca, ha ribadito l’invito a Pisapia a candidarsi per avere una maggiore legittimazione. Ma D’Alema non ha risparmiato fendenti. Come quando ha osservato che non spetta “al cittadino Pisapia” candidare o meno esponenti della sinistra, spetta piuttosto “alle primarie dei cittadini”.

Questa mattina, da Radio Capital, arriva la risposta dell’ex sindaco di Milano. Sullo sfondo la decisione dei gruppi parlamentari di Articolo 1 Mdp di non votare la relazione al Def, ma solo lo scostamento. “D’Alema sa perfettamente che io sono a disposizione di un progetto unitario. Lui invece continua a fare dichiarazione che dividono. Lui era favorevole che oggi non si votasse lo scostamento di bilancio che avrebbe portato all’aumento dell’Iva. Io e altri abbiamo voluto fare un percorso diverso”, dice Pisapia.


L’ex sindaco di Milano aggiunge poi di essere “dell’idea che chi non ha obiettivi personali potrebbe fare un passo di fianco, bisogna esser in grado di unire. E vale per lui come per me”.

L’obiettivo sottolinea Pisapia e’ unire il centrosinistra. “Anche contro la mia volonta’- aggiunge- perche’ mi vedo anche troppo esposto, e questo non mi piace. D’Alema dice che devo essere piu’ coraggioso? Lui ha un’idea di me molto diversa dalla realta’, ho sempre fatto quello in cui credevo dopo aver ascoltato tutti”.

Essenziale “e’ uscire dai personalismi, ci sono 3,5 milioni di elettori del Pd e di sinistra che non votano piu’, Renzi e’ stato divisivo all’interno e all’esterno del Pd, ma ha vinto le primarie cui hanno partecipato 2 milioni di persone, bisogna trovare un minimo di condivisione“.

L’ex sindaco di Milano respinge l’idea di primarie di coalizione, sulle quali c’era stata un’apertura da parte del Pd. “E’ troppo tardi. Ne avevo parlato un anno fa per unire due anime diverse. Ma sono troppo diverse e bisogna fare un altro percorso”.

di Michele Bollino

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