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Cresce bullismo e cyberbullismo, Pd Veneto prova a arginare

Fondi per la formazione dei docenti, assistenza a famiglie e prevenzione

Pubblicato:04-10-2016 15:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:08

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bullismo2VENEZIA – Seicentomila euro tra il 2017 e il 2018 per combattere bullismo e cyberbullismo attraverso la formazione del personale scolastico, l’assistenza alle famiglie, e progetti di sensibilizzazione. Sono i contenuti della proposta di legge presentata oggi a palazzo Ferro Fini dai consiglieri regionali del Partito democratico, intitolata appunto “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo”. Un fenomeno in costante e preoccupante crescita, anche per via del fatto che attraverso la rete “ci si permette di fare e dire cose che nella vita reale non si farebbero e non si direbbero”, spiega la democratica Orietta Salemi, “e dal punto di vista legale esistono sentenze, ma non una normativa”.

Ora, in realta’, il Governo sta lavorando a una normativa nazionale, ma a livello regionale solo il Lazio ha gia’ emanato una legge, e “noi saremo la seconda Regione in Italia ad avere una norma”, continua Salemi, convinta che si tratta di un’iniziativa importante perche’ dimostra “la presenza delle istituzioni” a fianco “dei soggetti coinvolti nelle attivita’ di prevenzione del bullismo”. Bullismo e cyberbullismo “sono tra i fenomeni piu’ rilevanti per il benessere scolastico”, aggiunge il consigliere Stefano Fracasso, che ha rilevato la presenza di progetti volti ad arginare il problema all’interno di molte scuole vicentine. Molte volte “non sono solo gli studenti a essere coinvolti, ma anche i genitori.

“La nostra proposta di legge e’ completa perche’ prevede iniziative anche per le famiglie. E non solo quelle dei soggetti che subiscono il bullismo, ma anche quelle dei soggetti che lo perpretrano”, perche’ “dietro la violenza c’e’ spesso il disagio”, aggiunge la consigliera Cristina Guarda. La legge veneta si differenzia da quella gia’ in vigore in Lazio perche’ e’ “piu’ snella e operativa”, in quanto non prevede l’istituzione di un apposto collegio ma solo una serie di azioni gestite dal Garante regionale dei diritti della persona, e finanziate attraverso lo stanziamento di 300.000 euro nel 2017 e di altri 300.000 euro nel 2018, interviene il consigliere Piero Ruzzante, secondo cui il principale pregio della proposta e’ che “diffonde la cultura della legalita‘”.


Si inserisce “in un’azione complessiva a sostegno dei giovani”, continua il democratico, ricordando che il Veneto “e’ la seconda Regione in Italia dopo la Lombardia per emigrazione giovanile, ma sembra che Zaia non se ne accorga”. La Proposta di legge sara’ ora presentata in commissione regionale, ma non si parla ancora di tempi per l’approvazione. D’altra parte i lavori del Consiglio regionale sono ancora incatramati sulla riforma della sanita’.

di Fabrizio Tommasini, giornalista

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