NEWS:

Estate da caldo record anche in Medio oriente: oltre 70 i gradi percepiti

Negli ultimi giorni il termometro in Medio

Pubblicato:04-08-2015 12:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:29

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

iran-iraq alte temperatureNegli ultimi giorni il termometro in Medio oriente ha segnato delle temperature mai viste. In Iraq ha sfiorato i 50°C mentre in Iran l’indice di calore percepito ha toccato addirittura i 70°C. Eventi che rendono ormai impossibile ignorare gli effetti dei cambiamenti climatici, e che confermano quanto detto dagli scienziati: che l’estate in corso si attesta come la più più calda degli ultimi 150 anni (Leggi qui).

La cupola di calore che ha investito l’area si prevede durerà ancora qualche giorno. In Iran la situzione è drammatica: a Bandar Mahshahr, il caldo e l’umidità eccessivi hanno portato a 74°C le temperature percepite, non raggiungendo di poco il tetto record di 81 gradi che venne registrato in una località dell’Arabia Saudita nel 2003. Cionondimeno fa sì che tali massime siano le più alte sopportabili, secondo gli esperti, dagli esseri umani.

Anche in Iraq la situazione è allarmante, al punto che l’amministrazione pubblica è stata costretta a decretare 4 giorni di chiusura forzata di tutte le attività, e Iraq termometroa suggerire alla popolazione di restare in casa e di ricorrere ai più comuni rimedi per difendersi dai rischi del caldo opprimente, oltre a limitare l’uso della corrente elettrica: richiesta che ha fatto scoppiare manifestazioni di dissenso, dovute alla cronica carenza energetica che attanaglia il paese e a cui il governo sembra rimanere indifferente. Soprattutto in estate, quando il bisogno di accendere i condizionatori si fa impellente, si moltiplicano i blackout. Il malcontento della popolazione ha persuaso quindi il primo ministro Al Abadi a razionare il consumo tagliando la corrente agli edifici pubblici e alle residenze dei funzionari, ma non è stato comunque sufficiente.


Gli iracheni chiedono infatti interventi di ripristino di quelle centrali e linee elettriche di distribuzione che furono bombardate dall’aviazione statunitense all’indomani dell’invasione del 2003.

Di Alessandra Fabbretti

 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it