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VIDEO | Brugnaro-Toninelli, è scontro. Il sindaco: “Progetto Grandi Navi a Marghera, chiaro”

"Il canale c'è già, Toninelli prenda una decisione", incalza il sindaco

Pubblicato:04-06-2019 09:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:22

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VENEZIA – “Toninelli dica qualcosa adesso”. Lo afferma il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, rispondendo alle domande della stampa in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli in merito al problema grandi navi, che sembrano escludere la soluzione di Marghera.

“Ha detto che non c’era il progetto, ma il progetto è di passare sul Vittorio Emanuele, che progetto serve? C’è già il canale! Il progetto glielo hanno fatto vedere oggi sui giornali, non è quello ufficiale perché loro hanno bloccato la procedura burocratica”, prosegue il sindaco. “Fermano tutto e poi dicono: ‘ah, non ce l’hai fatta’. È non ce l’ho fatta no, se blocchi tutto! È un partito che funziona a tempo. Cioè succede qualcosa, scattano quelli con le con le bandiere con i cartelli, chiaramente c’è una troupe di Rai 3 pronta prima che arrivino e aumentano sempre la posta. Ho sentito ieri D’Alpaos che ha detto che non solo le navi da crociera, ma anche quelle commerciali devono uscire dalla Laguna. E questa è la gente che noi stiamo ascoltando da 20 anni. Sta gente qua sta rovinando il Paese“, attacca Brugnaro.


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“Libertà totale di esprimere le proprie idee, così come ha la libertà l’artista di fare vedere le navi con le sue foto. Ma Berengo ci guadagna soldi, è normale e anche abbastanza logico. Poi però non facciamo i santi: Berengo c’ha guadagnato con le foto e non ha devoluto niente al Comune. Va bene, è un lavoro, ci sta. Ma quello che stiamo dicendo noi è che vogliamo risolverlo quel problema lì. Lo abbiamo visto tutti e tutti lo denunciamo. Non vorrei che qualcuno facesse un lavoro del continuare a denunciarlo”.

Insomma, conclude il sindaco, “abbiamo più volte detto la soluzione qual è, se Toninelli vuole trasferire anche Porto Marghera che lo dica ai lavoratori. Però attenzione, perché prima tocca uno, poi tocca ad un altro, e questo è il modo per deindustrializzare il Paese: prima non si decide, poi si fa confusione. Il ministro è lui, le responsabilità sono sue”.

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