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Memoria, Centocelle si commuove per la medaglia al merito civile

Presidente V municipio Boccuzzi: "L'emozione e' stata tanta"

Pubblicato:04-06-2018 14:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:58

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ROMA – Giornata di forte commozione a Centocelle, dove quest’anno il 74esimo anniversario della Liberazione di Roma assume un significato particolare grazie al conferimento al quartiere della medaglia d’oro al merito civile. Dopo l’omaggio istituzionale questa mattina in Campidoglio, il presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi, ha raggiunto Piazza delle Camelie dove davanti al monumento ai Martiri della Resistenza si è tenuta una breve cerimonia a cui hanno assistito anche i ragazzi di alcune scuole elementari.

“Sette anni fa dalla giunta precedente, che ringrazio, è partita questa iniziativa. L’emozione è stata tanta. E questo è un orgoglio e i valori antifascisti devono proseguire grazie ai giovani”. Particolarmente commosso l’applauso di ragazzi e cittadini del quartiere, quando il presidente Boccuzzi ha letto le motivazioni del conferimento della Medaglia d’Oro: “Dopo l’armistizio la comunità locale si distinse per lo straordinario impegno profuso al fianco dei militari italiani nella difesa del locale aeroporto militare. Durante i nove mesi dell’occupazione nazifascista, nonostante i patimenti, la popolazione seppe reagire con indomito coraggio partecipando attivamente alla lotta partigiana. Ponendo in essere varie azioni di sabotaggio a danno delle truppe tedesche e subendo le relative rappresaglie durante le quali numerose persone furono prese torturate e fucilate e molti giovani inviati ai campi di lavoro. Fulgido esempio di lotta comune, orientata alla conquista della libertà e della democrazia”.

In piazza, oltre ai rappresentanti territoriali dell’ANPI, anche alcuni partigiani e i figli di quelli che persero le vita per mano nazifascista, molti dei quali trucidati alle Fosse Ardeatine dopo l’attentato di via Rasella. Particolarmente toccanti le parole di alcuni reduci della lotta di Resistenza, come Angelo Nazio, classe 1925, che ha raccontato: “Ricordo che in quei giorni facevamo la guardia ai forni del pane per evitare che venissero assaltati dai fascisti in ritirata. Oppure ricordo quando un mio amico mi chiese se all’indomani mi sarei consegnato ai repubblichini e io dissi ‘no’ e andai a nascondermi tra i monti intorno a Roma”. “Io non parlo di me dei miei meriti, ho fatto il mio dovere. Nessuno mi ha chiamato a farlo. Ho combattuto per la libertà e ne sono fiero”, ha detto ai ragazzi in Piazza delle Camelie un altro sopravvissuto della lotta di Liberazione a Centocelle, Nando Cavaterra, classe 1929.


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