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Caldo e siccità record (ma neve a novembre e gelo ad aprile): il pazzo 2017 in Emilia-Romagna

Per la prima volta l'Osservatorio clima regionale di Arpae Emilia-Romagna ha realizzato un report annuale sul clima

Pubblicato:04-06-2018 12:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:58

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BOLOGNA – Il 2017 è stato un anno di siccità prolungata, con il minor numero di giorni di pioggia dal 1961, e molto più caldo della norma. E’ la fotografia scattata dal “Rapporto idrometeoclima 2017” realizzato per la prima volta dall’Osservatorio clima regionale di Arpae Emilia-Romagna. Nello studio, vengono ripercorsi i fenomeni idrometeorologici significativi, la situazione dei fiumi e le anomalie rispetto al periodo climatico di riferimento (1961-1990). Il fenomeno più rilevante nel corso dell’anno, in regione, è stata la ‘lunghissima’ siccità che è verificata a partire dall’ottobre 2016: è durata più di un anno ed è finita solo a novembre 2017.

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In seguito alla siccità, i fiumi e corsi d’acqua dell’Emilia-Romagna sono andati in forte sofferenza, accusando notevoli carenze idriche: le portate medie mensili del fiume Po sono risultate sempre al di sotto delle medie di lungo periodo (1921-1970) e inferiori di circa il 40% rispetto alla media recente (2001-2016). Anche per gli altri fiumi regionali, la siccità idrologica ha determinato portate quasi nulle tra giugno e ottobre 2017 e inferiori al ‘minimo deflusso vitale’ per circa un terzo dell’anno. Il minimo deflusso vitale (Dmv) rappresenta la quantità minima di acqua che garantisce la salvaguardia delle caratteristiche fisiche e chimico-fisiche dei corsi d’acqua e dei fiumi e il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali.

Sempre nel 2017, collegato alla carenza idrica, si è registrato il numero annuale di giorni piovosi più basso dal 1961. Il 2017 è stato anche più caldo del normale (ad eccezione del mese di settembre, con temperature più fresche della media): le temperatura massima annuale (i 42,5 gradi toccati a Brisighella all’inizio di agosto) è risultata la più alta dal 1961, di circa 2,8 °C sopra il riferimento climatico 1961-1990; le temperature medie e le minime hanno prodotto anomalie positive meno intense, rispettivamente di 1,7 e 1,1 °C.

GLI EVENTI ‘ECCEZIONALI’

Nell’anno, numerosi sono stati anche gli eventi idrometeo rilevanti, che tutti si ricorderanno: ci sono state le intense gelate tardive, verificatesi nel mese di aprile in vaste aree di pianura e nelle valli collinari, con estesi danni per l’agricoltura; i temporali con venti fortissimi, grandine e allagamenti durante l’estate; il caldo record nella prima settimana di agosto, con temperature massime elevatissime, anche superiori a 40 °C e un massimo assoluto di 42,5 °C a Brisighella, sulle colline faentine; una nevicata sui rilievi in novembre, che si è estesa anche su Bologna e dintorni; l’alluvione in dicembre, causata dal torrente Enza, nella frazione di Lentigione di Brescello (Re), dopo piogge da record sui crinali appenninici centro occidentali (precipitazioni cumulate di 300-500 mm in 36 ore). 

“La conoscenza è il presupposto su cui fondare la strategia di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici”, afferma Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente. “L’istituzione di un Osservatorio regionale, affidato ad Arpae, va appunto in questa direzione. Solo attraverso un’attenta analisi e valutazione dei processi in corso è possibile individuare le azioni più efficaci ed efficienti da mettere in campo”.

Il cambiamento climatico in atto è visibile anche a livello regionale, con la sua pronunciata variabilità e frequenza di eventi estremi – ha dichiarato Giuseppe Bortone, direttore generale di Arpae Emilia-Romagna – questa è l’immagine che deriva dalla lettura del rapporto 2017. Abbiamo bisogno di conoscenza, di rigorosità scientifica e Arpae desidera dare il suo contributo di valore attraverso azioni concrete dell’Osservatorio clima: questo rapporto rappresenta il primo prodotto di una serie di altri servizi climatici che potranno essere utili alla nostra Comunità regionale per pianificare e gestire al meglio le necessarie strategie di adattamento al clima che cambia”.

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Il rapporto si apre con la sintesi dell’anno ed è organizzato in cinque sezioni tematiche dedicate a: analisi mensili, eventi rilevanti (comprese le nevicate in Appennino), situazione idrologica, anomalie rispetto al clima e dati marini (17 le mareggiate nel 2017  in Emilia-Romagna). Ogni capitolo contiene il rimando ad altri materiali informativi on-line (bollettini, rapporti settimanali, mensili, dati, ecc.) consultabili per ulteriori approfondimenti.

A completare il quadro informativo, la sezione finale ‘Appendici’ con schede tecniche di approfondimento sui diversi temi del rapporto (glossario, dati e bollettini idrometeoclima, dati marini, siccità 2017 e allerte emesse nell’anno).

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