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Studio sul Grab: attesi 600mila ciclisti in un anno

Al momento, per far partire l'opera, manca solo il progetto esecutivo che deve essere fatto dal Comune di Roma

Pubblicato:04-05-2016 13:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:40

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grabROMA – Un anno per realizzarlo e uno per coprire i costi. Ogni euro investito vorrà dire 5 euro guadagnati per la città e il Paese, grazie ai 600mila turisti previsti solo nel primo anno di percorrenza. Sono le stime di uno studio sulla fattibilitá del Grab, il Grande raccordo anulare delle bici a Roma, una delle 4 ciclovie di interesse nazionale previste dalla Legge di stabilita’, presentato oggi nella sede capitolina di Legambiente. “Una ciclovia e non una pista ciclabile”, tendono a sottolineare gli ambientalisti, che dara’ modo di utilizzare un nuovo trasporto in citta’: la bicicletta. Il mercato potenziale del cicloturismo in Italia puo’ raggiungere anche 3.2 mld di euro. Tra gli obiettivi del Grab c’é anche di avviare il processo di rigenerazione urbana, toccando le periferie troppo spesso dimenticate. Il Grande raccordo anulare delle bici costera’ 8 milioni di euro circa, sara’ lungo 44 km e percorribile, in media, in 5 ore. Oggi i turisti si fermano nella Capitale per 2,5 giorni di media, col Grab si salirebbe a 2,7, con conseguente guadagno per le casse del Comune.

Solo nella ciclovia Peschiera-Mantova, ad esempio l’utilizzo e’ salito del 65% ogni 100mila passaggi. Al momento, per far partire l’opera, manca solo il progetto esecutivo che deve essere fatto dal Comune di Roma. “Serve l’aiuto del Comune- spiega Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture, presente all’incontro- diciamo che poi tutto potrebbe essere fruibile in 12-18 mesi. I vantaggi sono evidenti, per costruire un chilometro di strada spendiamo 10 milioni di euro e ritorniamo della spesa nel giro di 30-40 anni, qui ne spendiamo 8 per fare 44km e il rientro e’ quasi immediato”. Per Rossella Muroni, presidente di Legambiente, l’interesse del governo verso questi temi “e’ un segno di discontinuita con il passato. Spesso le citta’ si vergognano delle loro periferie, col Grab si potrebbero riqualificare anche queste zone”.


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