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Arena di Verona, Franceschini riferisce in Parlamento: “Rilevato conflitto di interessi per il sovrintendente”

Il commissariamento dell'Arena di Verona è affidato a Carlo Fuortes

Pubblicato:04-05-2016 09:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:40

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arena di veronaROMA – L’Anac “ha rilevato la sussistenza di un conflitto di interessi in capo al sovrintendente della fondazione Arena di Verona, in quanto ricopriva contemporaneamente anche la carica di amministratore delegato della societa’ strumentale Arena extra, totalmente partecipata dal primo ente”. Lo ha detto il ministro dei Beni e delle Attivita’ culturali e del Turismo, Dario Franceschini, durante l’audizione alle commissioni Cultura di Camera e Senato sul commissariamento dell’Arena di Verona affidato a Carlo Fuortes.

Franceschini ha spiegato che l’Arena ha trasmesso al ministero la nota dell’Autorita’ nazionale anticorruzione pervenuta lo scorso 28 aprile. “La direzione generale Spettacolo ha quindi chiesto chiarimenti al commissario sulla societa’ Arena extra e i relativi rapporti con la fondazione- ha aggiunto Franceschini- e ha chiesto al commissario di mettersi a disposizione delle Procure e della Corte dei conti per eventuali altre indagini. La direzione generale Spettacolo ha chiesto anche al commissario di verificare il destino di Arena extra e del museo Amo all’interno del piano di risanamento della fondazione”.

Fuortes e’ “la migliore persona che potevamo mandare all’Arena di Verona”, ha commentato il ministro. “Serviva un occhio esperto- ha aggiunto- in grado capire il bivio vero tra risanamento e liquidazione”, che dovra’ essere deciso dal commissario entro il 30 giugno.


“La volonta’ del Governo non e’ solo di salvaguardare l’attivita’ e la programmazione estiva, un obiettivo gia’ raggiunto, ma complessivamente di garantire un futuro all’Arena di Verona. Non ci sono dubbi su questo. Ma dobbiamo rispettare le norme di legge, tutti”. Tuttavia, ha aggiunto il ministro, “c’e’ un commissariamento che può sfociare in un risanamento attraverso la legge Bray, oppure a una liquidazione. Non si puo’ immaginare che comunque e inevitabilmente venga garantito il risanamento“.

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