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#Iononsciopero: domani non saremo tutti in piazza. Parola di prof e dirigenti

Sui social network e su tanti siti docenti, dirigenti e personale ATA si allontanano dalla mobilitazione dei sindacati appoggiando il ddl ma anche con la volontà dichiarata di contribuire a migliorare il testo al vaglio del Parlamento

Pubblicato:04-05-2015 16:47
Ultimo aggiornamento:25-03-2021 08:44

sciopero generale
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ROMA –  Non tutti scenderanno in piazza domani contro la Buona scuola. Sono tanti i lavoratori della scuola che stanno lanciando in queste ore l’hashtag #iononsciopero e #hubdocet per dichiarare la loro volontà di “riformare la scuola” e “non creare allarmismi perchè domani le scuole saranno aperte”, come scrivono alcuni.

Sui social network e su tanti siti docenti, dirigenti e personale ATA si allontanano dalla mobilitazione dei sindacati appoggiando il ddl ma anche con la volontà dichiarata di contribuire a migliorare il testo al vaglio del Parlamento.

“IO NON SCIOPERO” è infatti anche un documento elaborato dai dirigenti scolastici Alessandra Rucci – IIS Savoia-Benincasa (AN); Antonio Fini – IC di Arcola/Ameglia (SP); Laura Biancato – IC di Mussolente (VI); Salvatore Giuliano – DS IIS Majorana (BR) e “sottoposto successivamente ad una platea di dirigenti scolastici e docenti per una più ampia condivisione e sottoscrizione”. Si tratta di una raccolta firme “di condivisione del documento a sostegno del Ddl sulla ‘Buona Scuola’”.


Nel documento si riconosce che il Ddl è “suscettibile di elementi migliorativi e di chiarimenti interpretativi”, ma ne viene difesa “con forza l’impianto e il coraggio con il quale interviene a riformare la scuola con l’obiettivo di rinnovarla e renderla rispondente ai bisogni della società complessa”.
Con questo documento si ribadisce il no allo sciopero e soprattutto si spiegano i motivi: non si può parlare di tagli e “per questo vogliamo ribadire le nostre ragioni di contrarietà allo sciopero del 5 maggio, uno sciopero demagogico, peraltro proclamato nella data di svolgimento dei test del SNV, che riteniamo strumento indispensabile per la conoscenza dello stato di salute del nostro sistema educativo e per il suo miglioramento- si legge- Non ci sono scuse stavolta. Nessuno può parlare di tagli. Nessuno può parlare di precariato. Nessuno può parlare di distruzione della scuola pubblica”.

Dove sono, quindi, “le ragioni di uno sciopero contro un DDL che: Interviene finalmente a precisare e definire i contorni dell’autonomia scolastica, per la quale abbiamo sempre tutti lamentato un’esistenza di principio ma una sostanziale inesistenza di fatto. Il catalizzarsi della protesta contro quello che è stato definito lo strapotere dei presidi sceriffi è almeno anacronistico. Ciò che non si vuole riconoscere è che un’autonomia necessiti di una figura dirigenziale dotata di strumenti concreti per esercitare le prerogative che gli vengono attribuite dalla legge, come in ogni organizzazione governabile”.

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