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‘Canapa bene comune’, sabato a Roma la Million Marijuana march

ROMA - Si chiama ancora 'marcia', ma

Pubblicato:04-05-2015 08:59
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:18

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marijuana ROMA – Si chiama ancora ‘marcia’, ma sarà ‘statica’, non attraverserà più il centro di Roma ma sarà ugualmente “ricca di contenuti e gratuita”, con presentazione di libri, dibattiti, banchetti info, un collegamento in diretta con la manifestazione di Atene, video, “biocibo canaposo” e musica da 5 sounds dalle 13 fino a tardi.

L’edizione 2015 della Million Marijuana march, marcia per la canapa libera, inziativa mondiale che ha luogo anche a Roma, quest’anno si terrà alla ‘Città dell’altra economia’ all’Ex Mattatoio di Roma. Saranno presenti cibo e banchetti informativi e un’area dedicata a dibattiti, interventi, presentazioni di libri, laboratori e workshops. Il tutto, evitando la ‘perturbazione’ di spacciatori e venditori di bibite abusivi.

Gli organizzatori lanciano infatti il concetto di ‘Cannabis bene comune’ per un “antiproibizionismo consapevole contro le mafie, monopoli e multinazionali, per i beni comuni e le attuali resistenze nei territori”. Roma è “da 15 anni nella rete mondiale della Million Marijuana March, una rete che ogni anno in maggio mobilita centinaia di città su una piattaforma condivisa di tre punti: fine delle persecuzioni, diritto all’uso terapeutico e diritto a coltivare liberamente una pianta che è un pezzo del patrimonio botanico del pianeta”.


Il percorso della Million Marijuana March

Il percorso della Million Marijuana March

L’edizione di Roma 2015 della Mmm cambia quindi modalità, abbandonando, “almeno per ora”, la manifestazione in stile “street” per passare ad una modalità stanziale, in una grande villa comunale. La Mmm intende “non finanziare in alcun modo le mafie, abbiamo purtroppo dovuto registrare la difficoltà di impedire l’imperversare dei dipendenti della camorra, che scorrazzano tra i camion con i loro carrelli, bagnarole e ombrellini, vendendo bibite e altro”. Così come non vogliono “i loro colleghi africani, che si aggirano esponendo grandi buste di erba in vendita, sempre di origine rigorosamente narcomafiosa, impossibili da arginare in una manifestazione di decine di migliaia di persone danzanti tra i camion in movimento”.

Allora, “speriamo che in questa edizione ‘stanziale’, che si svolge all’interno di un parco, in un perimetro circoscritto con ingressi delimitati, sia più facile arginare questo fenomeno, che in una manifestazione contro ogni monopolio e tutte le mafie è una intollerabile contraddizione”. In tutto ciò, però, “a più di un anno dalla dichiarazione di incostituzionalità della Fini-Giovanardi segnaliamo la presenza in carcere di migliaia di persone condannate in base ad una legge non più in vigore, ma ancora recluse a causa del mancato ricalcolo della pena”. I promotori della Mmm si dicono poi “allarmati dalla disinformazione sugli imponenti investimenti finanziari in atto sulla Cannabis in altri paesi del mondo, interpretati dai media nostrani come la fine del proibizionismo”. Questa nuova “corsa all’oro mascherata da legalizzazione” per loro “mira ad imporre le stesse regole di mercato che hanno portato ovunque sfruttamento e omologazione, abbassamento della qualità e perdita di diritti”.

I modelli di riferimento proposti in alternativa “sono l’autogestione e l’autoproduzione, sosteniamo i piccoli produttori, le reti locali e i Gruppi d’Acquisto, siamo contro la grande distribuzione che fa profitti sulla pelle di chi produce”, segnalano i promotori della Million marijuana march. In questa 15esima edizione, concludono, “intendiamo continuare sul percorso da sempre seguito, distante anni luce dalle logiche del profitto e della mercificazione dettata dal neoliberismo e inseguita dagli squali dei grossi capitali, che si avventano su quella che Giancarlo Arnao definiva ‘la mite piantina’”.

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