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Dante a 750 anni dalla nascita, ironia Firenze-Ravenna: “Dateci le sue spoglie”, “Non ci pensiamo nemmeno”

FIRENZE - "Ho chiesto al mio amico

Pubblicato:04-05-2015 11:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:18

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Nardella e MatteucciFIRENZE – “Ho chiesto al mio amico Sindaco se ci restituisce le spoglie del Sommo Poeta… ma non ne vuol sapere!”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che scherza via social col collega di Ravenna Fabrizio Matteucci mentre assieme sono in Senato per il 750° anniversario della nascita di Dante. Un post ironico accompagnato da una foto con lo stesso Matteucci, che a stretto giro risponde tutto in maiuscolo sulla sua bacheca a scacciare equivoci: “SI SCHERZA”.

In realtà le due città stanno lavorando a un fitto programma per celebrare Dante da qui al 2021, settecentesimo anniversario della morte del Poeta. Lo sottolinea Matteucci: “Abbiamo parlato delle tante cose belle che Ravenna e Firenze fanno insieme quest’anno e fino al 2021, 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta”. Lo ribadisce, in una giornata che ha visto nell’emiciclo di Palazzo Madama il palcoscenico di Roberto Benigni che ha letto il XXXIII^ Canto del Paradiso, anche Dario Nardella: “Con il Sindaco di Ravenna Matteucci celebriamo in Senato il 750esimo anniversario della nascita di Dante, alla presenza del Presidente della Repubblica”. E sull’alleanza Firenze-Ravenna: “Organizzeremo molte iniziative culturali a Firenze per ricordare Dante e la sua grande opera”.

IL GIOCO DELLA TOMBA – Tutto il mondo celebra i 750 anni della nascita di Dante, Papa Francesco loda la sua Divina commedia, Firenze e Ravenna si contendono la tomba del Sommo poeta. “Ho chiesto al mio amico Sindaco se ci restituisce le spoglie del Sommo Poeta….ma non ne vuol sapere!”, scherza il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, che sul suo profilo facebook posta una foto che lo ritrae accanto al collega di Ravenna, Fabrizio Matteucci, entrambi sorridenti al Senato per l’avvio delle celebrazioni. Solo un gioco? Può essere, ma la partita va avanti da un po’ e forse Matteucci non si diverte moltissimo. Tant’è che già giovedì scorso, in occasione della presentazione degli eventi dedicati a Dante, davanti al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, il sindaco di Ravenna ha detto chiaro e tondo che le spoglie di Dante restano lì dove sono da sempre: “Sorvolo sulla richiesta di revoca dell’esilio- ha detto con un sorriso- perché a Ravenna dormiamo con gli occhi aperti per sorvegliare la tomba di Dante”. Una reazione sollecitata pochi minuti prima dalla vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, anche lei al Mibact per raccontare gli eventi messi in campo da Firenze per il 750esimo. “Per noi la memoria di Dante è viva- ha detto- tanto che ci sono state richieste in Aula per la revoca del provvedimento di esilio”. L’ultima in termini di tempo è arrivata dal gruppo dei Cinque stelle di Palazzo Vecchio che a fine aprile hanno chiesto un documento ufficiale che “avrebbe un forte valore simbolico per la fine di una ingiustizia durata 700 anni”. Ma non sono solo i grillini a volere giustizia per Dante. […]


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