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VIDEO | Roma, operaio dell’ippodromo di Capannelle protesta: “Basta prese in giro, Raggi venga qui”

La protesta del dipendente di Hippogroup, salito su una delle torri di illuminazione dell'ippodromo di Capannelle a Roma

Pubblicato:04-03-2019 14:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:11

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ROMA – “Siamo stufi di questa situazione, l’assessore Frongia ci sta prendendo in giro da due anni. Non va bene giocare con la pelle dei lavoratori”. E’ lo sfogo di Enzo Fiorentino, dipendente di Hippogroup dal 2001, che alle 11.30 circa di questa mattina è salito insieme a tre colleghi su una delle torri di illuminazione dell’ippodromo di Capannelle a Roma, l’impianto al centro di una contesa tra la società concessionaria e il Comune di Roma.

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Fiorentino, che nell’ippodromo si occupa dello svolgimento delle corse, non ha intenzione di scendere dalla struttura “fino a quando non sarò riuscito a parlare con il sindaco, voglio parlare solo con Virginia Raggi- spiega all’agenzia Dire- e non con Frongia, perché non crediamo più alle cose che ci dice”.


Sul posto sono presenti le forze dell’ordine. “Un ispettore di polizia ci ha detto che il Campidoglio è stato avvisato della nostra protesta e che manderanno qui qualcuno, ma io scenderò da questa torre solo se vedrò il sindaco”.

Precisa la richiesta dell’operaio: “Al Campidoglio devono applicare l’articolo 22 del Regolamento dei centri sportivi comunali”. Ovvero la norma che sostanzialmente prevede il blocco del canone ‘previsto dal contratto di concessione scaduto, debitamente rivalutato’, fino a nuovo bando. Una cifra pari a 66mila euro, stabilita da una delibera del Campidoglio datata maggio 2013.

Il 22 febbraio scorso Frongia aveva accolto la richiesta di Hippogroup, formalizzando l’esistenza degli “estremi per un accordo temporaneo idoneo a far continuare le attività a Capannelle. Il canone resta lo stesso- aveva spiegato l’assessore- 66mila euro in attesa che il tribunale civile di Roma, con seduta prevista nel 2020, decida il giusto importo”.

Ed è proprio quest’ultimo passaggio a non aver convinto Hippogroup, che ne sottolinea “la sproporzionata indeterminatezza. Nessuna azienda può programmare il futuro in queste condizioni: senza sapere se e quanto avrà disponibilità di un bene, né a quali condizioni ordinarie, né se gli investimenti programmati verranno o meno recepiti”.

Dunque nei giorni scorsi la vicenda ha subito un’accelerazione imprevista con la denuncia da parte di Hippogroup, lo storico concessionario di Capannelle, di avere avviato la procedura per il licenziamento di circa 100 dipendenti, a cominciare dall’amministratore delegato Elio Pautasso.

“Il tempo è scaduto- aveva fatto sapere la società venerdì scorso- Restituiamo l’ippodromo Capannelle al Campidoglio, cui spetterà l’obbligo di sorveglianza e manutenzione dell’impianto”.

Sabato la replica del Campidoglio in una nota, in cui si ribadiva la “volontà di trovare una soluzione” e “l’intenzione di accettare ove possibile le proposte della Hippogroup, diffidandola dall’iniziare le procedure di licenziamento e sollecitandola a riprendere immediatamente le corse”. Questa mattina il nuovo scontro.

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