NEWS:

VIDEO | A Venezia arriva il contributo d’accesso: 6 euro (ma 10 per le giornate top)

VENEZIA - Si chiamerà Cda (Contributo di accesso), l'obolo che sarà chiamato a pagare chi deciderà di visitare Venezia in

Pubblicato:04-02-2019 16:08
Ultimo aggiornamento:04-02-2019 16:08

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

VENEZIA – Si chiamerà Cda (Contributo di accesso), l’obolo che sarà chiamato a pagare chi deciderà di visitare Venezia in giornata, o comunque senza pernottare. Lo annuncia oggi a Ca’Farsetti il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al termine della seduta di giunta che ha visto l’approvazione di due delibere che regolamentano la misura e che ora dovranno essere esaminate dalle competenti commissioni consiliari per poi essere approvate dall’aula, “entro il 26 febbraio”. Il contributo base sarà di sei euro, spiega il sindaco. Cifra che si alzerà a otto euro nelle giornate da bollino rosso, e a 10 euro nelle giornate da bollino nero, con “l’obiettivo di arrivare ad avere una gestione dei flussi turistici da qui al 2022”.

La visita di Venezia sarà prenotabile

In pratica, la visita di Venezia sarà prenotabile, “così inizieremo a contare quante persone ci sono nei diversi periodi e avremo numeri veri, non inventati”, precisa Brugnaro. Chi non prenota potrà comunque entrare, “la città rimane aperta“, ma ovviamente dovrà sottostare a procedure diverse per essere in regola e quindi prenotare diventerà conveniente.


Nel 2019 tariffa scontata a 3 euro

A raccogliere i contributi saranno i vettori, ovvero le ferrovie, le compagnie di trasporto pubblico di linea e non, le compagnie crocieristiche, e così via. Chi stipulerà una convenzione con il Comune e informerà i turisti in modo che effettuino una visita più rispettosa e responsabile potrà avere degli sconti sul contributo, che scenderà fino a tre euro. “Visto che non ci sarà modo di stringere subito tutte le convenzioni e ci vorrà tempo per organizzarsi, per non creare disparità per tutto il 2019 il contributo sarà abbassato a tre euro per tutti e in tutti i giorni, anche quelli da bollino nero”, avvisa Brugnaro.

“Non ci sarà nessun tornello”

“Vogliamo un’applicazione light, non ci sarà nessun tornello, la città resta aperta e viva”. Del resto l’obiettivo “non è fare cassa ma migliorare la vivibilità per i residenti”, chiarisce il sindaco. Infatti i soldi raccolti saranno investiti “in completa trasparenza”, e andranno colmare il gap dei maggiori costi dato dalla particolarità di Venezia, che oggi ricadono sui cittadini. E infatti ci saranno esclusioni dal pagamento ed esenzioni per ben 19 categorie.


Chi è escluso dal pagamento

Esclusi dal pagamento saranno ad esempio i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori pendolari, gli studenti di istituti che hanno la sede in centro storico e chi paga l’Imu nel Comune di Venezia. Esenti saranno invece, sempre per fare alcuni esempi, i residenti nella Città metropolitana di Venezia e in tutta la regione Veneto, i titolari di carta Venezia Unica abilitata alla navigazione, i disabili gravi e i loro accompagnatori, i degenti in strutture sanitarie, i soggetti che partecipano a manifestazioni sportive riconosciute dal Coni, i conviventi o parenti di un residente in centro storico, spiega l’assessore al Bilancio Nicola Zuin.

Queste condizioni “saranno dimostrate tramite autocertificazione secondo modalità che saranno implementate dalla giunta dopo l’approvazione del regolamento”. Ma ci saranno “controlli e sanzioni, da 100 a 450 euro”. Tutto ciò è contenuto nella prima delibera approvata oggi.

Arriva Ztl per accesso auto al centro

La seconda, che verrà portata avanti parallelamente, istituisce invece una zona a traffico limitato per l’accesso automobilistico al centro storico. Che poi vorrebbe verosimilmente dire a piazzale Roma e al Tronchetto, dal momento che a Venezia non si accede in auto. “Si è resa necessaria perché il pagamento del Cda avviene tramite i vettori, quindi esclude di fatto chi arriva in auto e ciò rischiava di spostare il traffico sugli automezzi privati”, spiega Zuin. Le modalità di applicazione e la distribuzione dell’area da limitare sono ancora da definire, “ma è più facile perché ci sono già esempi in altre città”, conclude Brugnaro.

Se tutto andrà secondo i piani, la norma che istituisce il contributo sarà approvata dal consiglio comunale entro fine febbraio e per poi entrare effettivamente in vigore entro maggio.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it