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Capoufficio stampa alla Camera, scoppia il caso della short-list

Momenti di imbarazzo, in ufficio di presidenza della Camera, alle prese con la ormai 'vexata quaestio' della nomina del capoufficio stampa

Pubblicato:04-02-2016 18:45
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:54

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rassegnastampa_pcROMA  – Momenti di imbarazzo, oggi in ufficio di presidenza della Camera, alle prese con la ormai ‘vexata quaestio’ della nomina del capoufficio stampa della Camera. All’ordine del giorno c’era la relazione del coordinatore del gruppo di comunicazione Ferdinando Adornato.

Dai 279 candidati iniziali, il gruppo ha selezionato 12 profili, che oggi avrebbe dovuto comunicare alla presidente Laura Boldrini e all’ufficio di presidenza.

Il condizionale e’ d’obbligo, perche’ a quanto riferiscono all’agenzia Dire alcuni partecipanti alla riunione, Adornato non ha letto subito i nominativi dei 12 giornalisti giunti alla selezione finale, ma ha fatto precedere alla lista completa una miniselezione di 4 nomi, da lui indicati come “giornalisti di chiara fama”: Tullio Camiglieri, Ubaldo Casotto, Stefano Menichini e Daniela Hamaui.


A quel punto i membri di Forza Italia in ufficio di presidenza, critici fin dall’inizio con la procedura messa in atto, hanno vivacemente contestato la short list. “Ma perche’ gli altri 8 giornalisti chi sono, i figli della serva?”, e’ stato il senso della protesta. Adornato, spronato anche dalla presidente Boldrini, a quel punto ha letto l’intero elenco dei 12 nominativi, che martedi’ dovranno essere auditi dall’ufficio di presidenza, prima della scelta finale del candidato designato. Ma a quella selezione non partecipera’ Forza Italia.

Dopo il pasticcio della ‘short list’ i vicepresidenti hanno ribadito le critiche alla procedura prescelta per l’indicazione del capoufficio stampa. Ed hanno annunciato che non parteciperanno ad alcuna selezione: “La presidente si assuma la responsabilita’ di indicare il capo ufficio stampa. Questa procedura e’ una farsa“.

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