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Ripristinato il vitalizio all’ex Dc Pellizzari, riavrà 5mila euro al mese

L'ex parlamentare democristiano era stato condannato nel 1996 a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta

Pubblicato:04-02-2016 14:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:54

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soldiROMA – L’ex parlamentare veronese Gianmario Pellizzari riavra’ il vitalizio. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza della Camera, prendendo atto dell’ordinanza del tribunale di sorveglianza della Corte d’appello di Venezia che ha deciso per l’istanza di riabilitazione di Pellizzari.

A Pellizzari era stato revocato il vitalizio il luglio scorso, con il regolamento Boldrini-Grasso, che disponeva la revoca per gli ex parlamentari condannati per reati di particolare gravità con pene superiori ai due anni di reclusione. Pellizzari figurava in una lista di dieci parlamentari a cui era stato tolto il vitalizio.

L’ex parlamentare democristiano era stato condannato nel 1996 a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Il ripristino decorre a far data dal 31 agosto scorso. Pellizzari continuera’ a godere di un vitalizio netto mensile di 5.481,15 euro. Contro la decisione dell’ufficio di presidenza solo il deputato M5s Riccardo Fraccaro.


PANIZ: LA VERA BATTAGLIA E’ SUI DIRITTI ACQUISITI – Il ripristino del vitalizio a Gianmario Pellizzari non e’ sufficiente. Maurizio Paniz, avvocato e politico di lungo corso prima in Forza Italia e poi nel Pdl, spiega che la decisione dell’ufficio di presidenza della Camera che riconosce all’ex Dc veronese Gianmario Pellizzari il diritto a riottenere il vitalizio, e’ solo il primo passo di una “battaglia giuridica che continuera’ nelle sedi competenti”.

Paniz ha patrocinato i ricorsi di alcuni dei 10 parlamentari a cui l’ufficio di presidenza, lo scorso luglio, ha revocato il vitalizio perche’ condannati per reati di particolare gravita’ con pene superiori ai due anni di reclusione. “In realta’- spiega Paniz- la decisione dell’ufficio di presidenza su Pellizzari non c’entra nulla con il principio che noi vogliamo affermare e cioe’ che i diritti acquisiti non vanno toccati. L’ufficio di presidenza non fa altro che prendere atto di una precedente decisione dello stesso ufficio per la quale, in presenza di un’istanza di riabilitazione, veniva meno le revoca del vitalizio. Questo e’ il caso di Pellizzari. Ma per ottenere la riabilitazione, la strada e’ lunga. E non sempre ci si riesce. Ci vuole, ad esempio, il risarcimento del danno. L’ex ministro De Lorenzo, per fare un esempio, si e’ detto disponibile a risarcire, ma manca la risposta del ministero…“. Altra cosa e’ il riconoscimento del diritto acquisito. “Questi parlamentari, come Pellizzari, peraltro, percepiscono il vitalizio da 15-20 anni. Sono cioe’ titolari di un diritto acquisito. Ed e’ questo il principio che deve essere riaffermato- spiega Paniz- cosa che non fa l’ufficio di presidenza di oggi. Deve valere la regola per cui se si decide di togliere il vitalizio a questa o a quella categoria di persone questo non puo’ valere per il passato, ma deve valere per tutti quelli che si trovano in quella determinata posizione dal momento della decisione in poi. Si tratta di norme che non possono essere retroattive, e noi faremo valere questa nostra battaglia sul piano giurdico in ogni sede competente, nazionale e europea”.

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