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Affittopoli, scontro Di Battista-Orfini: “Pagate le sedi, “E tu fa’ vedere i bilanci”

ROMA - Botta e risposta a suon di tweet tra Matteo Orfini e Alessandro Di Battista in chiave

Pubblicato:04-02-2016 13:08
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:54

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ROMA – Botta e risposta a suon di tweet tra Matteo Orfini e Alessandro Di Battista in chiave ‘affittopoli’, con il grillino a puntare il dito su alcuni canoni che non sarebbero stati corrisposti dal Pd per la locazione delle proprie sedi. “#affittopoli Presidente @orfini i soldi dei vostri affitti li ridate ai romani o no? Ma quando la smetterete di prendere i nostri soldi?”, il cinguettio del deputato M5S. Immediata la risposta di Orfini: “Caro @ale_dibattista,caschi male: mesi fa ho scritto al Comune chiedendo di pagare i debiti. Tu piuttosto facci vedere i vostri oscuri bilanci”.

 

 

 

ORFINI: “DA SUBITO SOLLECITAI IL COMUNE” -“Vedo che nella vergognosa vicenda della affittopoli del Comune di Roma si tira in ballo il Pd di Roma per la sede storica di via dei Giubbonari. Forse è il caso di fare chiarezza: quand sono diventato commissario ho scritto al Comune di Roma chiedendo di notificarmi ufficialmente la situazione debitoria delle 3 sedi comunali che ospitano nostri circoli, così da consentirmi di pagare”. Lo scrive su facebook il commissario del Pd di Roma Matteo Orfini, che aggiunge: “Il Comune rispose segnalando il caso di Giubbonari e annunciandomi che sugli altri immobili mi avrebbe successivamente dato le informazioni richieste. Cosa che non è mai avvenuta. Come mai c’è stata la convocazione ufficiale che avevo richiesto per verificare le carte e concertare le modalità di pagamento. Non ho alcuna remora a ribadire che il modo in cui a Roma il mio partito gestiva queste cose era assurdo”. “Anzi- conclude Orfini- sono stato il primo a denunciarlo pubblicamente e ad agire di conseguenza (chiudendo i circoli che non erano sostenibili). Ma quel partito lo abbiamo commissariato e da un anno lavoriamo a correggerne gli errori. Come in questo caso: se ancora non si è risolto il problema la responsabilità non è certo nostra che- lo ribadisco- eravamo e restiamo disponibili a pagare i debiti”.

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