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A Luzzara vietata la cattiveria, anche in rete: sindaco emiliano emana ordinanza

REGGIO EMILIA - A Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, è vietato essere cattivi (anche sui social). Lo dispone una

Pubblicato:04-01-2019 17:47
Ultimo aggiornamento:04-01-2019 17:47

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REGGIO EMILIA – A Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, è vietato essere cattivi (anche sui social). Lo dispone una singolare ordinanza del sindaco Andrea Costa, (che è anche segretario provinciale del Partito democratico reggiano), pubblicata oggi sull’albo pretorio comunale. In dettaglio il provvedimento vieta “ogni esibizione di cattiveria, rancore o rabbia, sia essa perpetrata verbalmente nei luoghi pubblici o nelle cosiddette ‘piazze virtuali’ dei social”, come pure “ogni atto fisico teso a recare offesa a singoli o gruppi di persone” e, più in generale, “ogni forma di violenza“.

La pubblicazione sull’Albo pretorio:



Una mail apposita per segnalare le violazioni

Con l’atto si invita inoltre ogni residente di Luzzara o “persona che dovesse transitare sul territorio comunale”, a “segnalare opportunamente la violazione di tale divieto alla scrivente autorità attraverso la casella di posta elettronica stopcattiveria@comune.luzzara.re.it“, fornendo le prove, per quanto possibile, della violazione come “screenshot di pagine web, foto di messaggi pubblici, registrazioni audio o video, o la testimonianza da parte di più soggetti”.

Le sanzioni? Un libro da leggere o opere da ammirare

Particolari anche le sanzioni previste che, “in base alla gravità della violazione”, prevedono la lettura di libri (tra cui la Costituzione della Repubblica Italiana e Il dizionario della lingua italiana), la visione di film come “La vita è bella”, o la visita a luoghi come l’ossario di Solferino e il museo Cervi. E ancora: ammirare almeno due delle opere conservate ai musei vaticani o in altri siti d’arte italiani, assistere a rappresentazioni teatrali classiche o, infine, svolgere almeno 10 ore di volontariato in una delle associazioni che operano a Luzzara iscritte all’albo comunale del volontariato.

Un argine a manifestazioni di rabbia “preoccupanti”

L’ordinanza, si legge ancora nel testo del provvedimento, è motivata “dal diffondersi sempre più preoccupante di manifestazioni di cattiveria, rabbia, rancore, che rischiano di mettere in grave pregiudizio l’incolumità delle singole persone e la tenuta della comunità stessa”, la cui storia “è fatta di lotte per la libertà, l’affermazione dei diritti in capo a ciascun individuo e la pratica dei principi di solidarietà”.

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