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In Sri Lanka presto un tribunale speciale per i crimini di guerra

"Abbiamo messo fine alla guerra quasi sette anni fa, ma non abbiamo vinto la pace"

Pubblicato:03-12-2015 18:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:40

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ROMA – Dopo le richieste della societa’ civile e di varie diplomazie e organizzazioni straniere, lo Sri Lanka si avvia a avere il prossimo anno un proprio tribunale con il compito di indagare, giudicare e punire le atrocita’ commesse durante l’ultima fase della guerra civile. Queste portarono alla morte di forse 40.000 persone, in maggioranza civili, nelle aree sottoposte all’offensiva governativa. La fine del conflitto tra forze armate srilankesi e guerriglieri di etnia tamil nel maggio 2008 ha portato una pace solo apparente, dato che benessere condiviso, riconciliazione e giustizia sono ancora lontani. Per questo la comunita’ internazionale, come pure i Tamil, avevano sollecitato la nascita di una corte speciale mista srilankese-internazionale per giudicare le responsabilita’ dei massacri. Una giustizia considerata necessaria per ogni reale processo di riconciliazione. Questa l’opinione anche dell’ex presidente, signora Chandrika Kumaratunga, a capo dell’Ufficio per l’unita’ nazionale la riconciliazione che, annunciando l’iniziativa, ha segnalato come il suo ufficio sia impossibilitato a proseguire nell’impegno se prima non sara’ fatta giustizia per le vittime. “Abbiamo messo fine alla guerra quasi sette anni fa, ma non abbiamo vinto la pace”, ha indicato la signora Kumaratunga in una conferenza stampa. “Nessuna riconciliazione e’ possibile senza l’accettazione degli errori del passato”. L’avvio dei lavori del tribunale e’ previsto a gennaio, in anticipo di due mesi rispetto alla scadenza data al Consiglio Onu per i Diritti umani per verificare la volonta’ di portare a giudizio responsabili di crimini di guerra. (Dire-Misna)

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