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Intervista a Francesca Civerchia

Nome: Francesca Cognome: Civerchia Luogo e data di

Pubblicato:03-11-2016 15:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:15

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francesca_civerchiaNome: Francesca

Cognome: Civerchia

Luogo e data di nascita: San Marino, 18/09/1977


Professione: Sociologo Dipartimento Socio-Sanitario I.S.S.

Residenza a San Marino: dalla nascita

Domicilio a San Marino: dalla nascita

Eventuale/i altra/e cittadinanza/e: italiana

Partito:  Pdcs

 

  • Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

Direi che di positivo in questa legislatura ci sia stato principalmente il percorso volto alla trasparenza che ha portato a una maggiore considerazione a livello Internazionale della nostra Repubblica, facendola uscire definitivamente dalla “Black list”. Ritengo positive anche alcune politiche volte alla razionalizzazione della spesa pubblica che non sono andate a toccare in maniera considerevole le tasche dei cittadini attraverso l’aumento di tasse o strumenti simili. Credo invece che non abbiano funzionato i rapporti con alcuni rappresentanti della coalizione che hanno aperto una crisi al buio e hanno portato ad un immobilismo della politica in un momento importante in cui era necessario fare delle scelte coraggiose per il bene del paese.

  • Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

Ritengo che nella prossima legislatura i 3 punti da affrontare urgentemente siano:

  • Programmare e attuare politiche volte all’attrazione d’imprenditori esterni al fine di innovare alcuni settori e valorizzare e riqualificare quelli esistenti, attuando parimenti, una riforma del lavoro che garantisca occupazione ai giovani sammarinesi.
  • Attivare un piano riorganizzativo per razionalizzare le risorse economiche e rispondere, da un punto di vista sociale, ai nuovi bisogni emergenti delle famiglie.
  • Riappropriarsi di Banca Centrale riorganizzandone la struttura, contenendone i costi e sviluppando e valorizzando quelle funzioni di vigilanza che gli competono allo scopo di mettere sin da subito in sicurezza il sistema bancario.
  • Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

Le tematiche che sento maggiormente sono quelle legate all’ambito sociale, nella fattispecie vorrei che si considerassero le problematiche che investono la famiglia, la tutela della donna, le pari opportunità, la scuola.

Vorrei che si considerassero le politiche sociali volte al riconoscimento dei bisogni della famiglia intesa come sistema complesso, non più individuando il singolo componente portatore di uno specifico disagio. Per farlo è necessario ottenere specifici strumenti normativi di supporto.

Per quanto riguarda la scuola mi piacerebbe lavorare per realizzare percorsi innovativi rivolti al futuro dei ragazzi prendendo esempio dai modelli scandinavi, considerando anche misure di contrasto a fenomeni che sono emersi nell’ultimo decennio quali il cyberbullismo.

  • In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

La mia idea di sviluppo del paese e di sviluppo economico sarebbe quella di porre in essere politiche volte a incentivare nuove situazioni attrattive rivolte ad un target turistico e di investitori con maggiore potenziale di spesa. Per poterlo fare è assolutamente necessario lasciare la vecchia mentalità conservatrice ed avere il coraggio di lanciarsi in nuove sfide con un atteggiamento di apertura ed entusiasmo verso il cambiamento.

  • Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Credo che il progetto Europa abbia mostrato dei limiti sotto diversi punti di vista, primo fra tutti la moneta unica, pertanto sono fermamente convinta che la Repubblica di San Marino debba rimanere uno Stato Sovrano con la propria indipendenza e autonomia. La tradizione storica ci ha insegnato che in questi casi è più saggio mantenere una chiusura che deve fungere da protezione senza fare il passo più lungo della gamba. Non ci possiamo permettere di assecondare uno dei principi cardine dell’unione europea e cioè quello di essere considerati tutti cittadini europei in quanto per un paese piccolo come il nostro significherebbe sparire, dobbiamo invece porre in atto delle politiche mirate e finalizzate alla libera circolazione delle merci e dei capitali per mettere nelle condizioni gli operatori economici di poter lavorare in maniera equa e trasparente. D’altro canto ritengo indispensabile costruire dei canali di comunicazione che ci permettano di colloquiare con gli altri paesi mantenendo sempre le nostre caratteristiche di “antica Repubblica della Libertà”.

  • Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

“E’ compito della politica e dei politici trasformare l’utopia in disegno politico con gli strumenti della fantasia e della ragione e trasformare il disegno politico in realtà con scelte ispirate ad uguaglianza, giustizia, responsabilità e solidarietà “  cit. Clara Boscaglia.

Credo che ogni donna che ha a cuore il proprio paese, pur di convinzioni politiche diverse, possa non ricordare e condividere gli ideali di Clara Boscaglia.

Mi riconosco nelle persone corrette quelle che mantengono la parola data e non fanno promesse strumentali ad un obiettivo personale che poi puntualmente non possono mantenere. Odio fortemente i personalismi e i meccanismi poco lungimiranti che accontentano pochi. Detesto i politici che polemizzano e attaccano senza una vera cognizione di causa e portano avanti la politica della distruzione volta allo screditamento. Il vero politico, e la persona a cui mi ispiro, è quella che brilla senza bisogno di affondare gli altri ma ha in se le capacità di rispettare il pensiero altrui e allo stesso tempo costruire per tutti.

  • Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

Sullo scenario internazionale la donna che ammiro maggiormente è sicuramente Aung San Suu Kyi, che da anni lotta per la democrazia nel suo paese, per me rappresenta un modello di coraggio civico per la libertà.

Un grande personaggio italiano, grande donna impegnata nelle tematiche sociali, a cui mi ispiro anche nella mio lavoro è Tina Anselmi prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica italiana. La ammiro per essere riuscita ad imporre una politica costruttiva ricca di innovazioni per il genere femminile tra cui la Legge per le pari opportunità. Un’atra donna politico è sicuramente Licia Ronzelli, la ministra che ha portato suo figlio neonato in Parlamento trasferendo il messaggio “anche se mamme si può’”.

 

  • Ci sono delle esperienze nella sua formazione, nel suo lavoro, nella sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

La mia formazione m’insegna che è necessario fare uno studio preciso dei fenomeni sociali in cui viviamo al fine di rilevare le necessità, le risorse e intervenire per promuovere interventi mirati (attività sociali, familiari, lavorative, imprenditoriali, turistiche ecc.).

Inoltre è indispensabile avere una visione globale del sistema per agire con efficacia ed efficienza avendo capacità di mediazione e di apertura.

Ancor più importante è eseguire un’analisi politica senza mai perdere di vista l’obiettivo finale ovvero il benessere di tutti i cittadini sammarinesi che sono la nostra Repubblica.

  • Ci sono momenti in cui si sente orgoglioso del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Quest’anno ci sono state due occasioni in cui mi sono sentita orgogliosa del mio paese: La prima, il 1° Aprile quando ho accompagnato mio figlio alla cerimonia d’investitura degli Eccellentissimi Capitani Reggenti e ho ripercorso insieme a lui le tradizioni e i valori della storia del nostro paese.

La seconda, quando ho visto in mondo visione, la bandiera sammarinese e la squadra dei nostri rappresentanti sfilare ed entrare allo stadio olimpico di RIO in occasione delle ultime Olimpiadi.

10) Quali sono gli aspetti del suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

La determinazione a raggiungere gli obiettivi, il desiderio, che nutro tutti i giorni al lavoro di mettere a disposizione le mie competenze per gli altri, la volontà di contribuire facendo qualcosa di costruttivo e sperare di lasciarlo in eredità.

Credo nella possibilità di ripartire facendo del mio meglio, raccontando una storia nuova, fatta di poche parole e molti fatti.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

L’attaccamento al mio paese e l’orgoglio di essere sammarinese l’ho sempre sentito fin da bambina. C’è stato un episodio della mia vita lavorativa nel 2013 che mi ha fatto desiderare di contrastare un sistemo incancrenito fatto di meccanismi patologici e distruttivi. Ho maturato in quel periodo la volontà di contribuire per apportare un cambiamento radicale del sistema . E’ sostanziale pensare che se nessuno si mette alla prova  le situazioni non cambieranno mai.

12) Nella sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

Nella mia vita privata ho capito che è meglio vivere un sistema paese in cui le persone  vivono dignitosamente (intendo in un contesto in cui è presente solidarietà sociale) in cui lo Stato garantisce giustizia, protezione sociale e regole molto rigide.

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le sue? 

La preferenza unica a mio avviso è servita a tagliare ancor più fuori le donne e i giovani che vogliono avvicinarsi alla politica alimentando il personalismo a scapito del gioco di squadra.

Credo che l’essermi candidata in questo periodo storico nel PDCS significhi solo una cosa: amare le radici e le tradizioni del mio paese e dimostrare che anche se sono tempi duri ancora qualcuno lotta per i propri ideali con la consapevolezza che sia necessario  cambiare, ma con coscienza, considerando i valori morali con cui siamo cresciuti e il desiderio di modificare atteggiamenti sbagliati per non commettere gli errori passati.

 

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