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Legge di Stabilita’, la Corte dei conti avverte: “La manovra lascia nodi irrisolti”

ROMA - La scelta di politica economica

Pubblicato:03-11-2015 09:31
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:32

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Corte dei ContiROMA – La scelta di politica economica del governo “utilizza al massimo gli spazi di flessibilita’ disponibili riducendo esplicitamente i margini di protezione dei conti pubblici e lascia sullo sfondo nodi irrisolti (clausole, contratti pubblici, pensioni) e questioni importanti (quali un definitivo riassetto del sistema di finanziamento delle autonomie territoriali)”. Cosi’ il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, in audizione sulla legge di Stabilita’ davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.

Ad esempio, per quanto riguarda l’abolizione dell’Imu e della Tasi, “va rilevato che fermo il capitolo catasto e nuove rendite, con l’abolizione sulla prima casa la principale fonte di finanziamento manovrabile da parte degli enti riguarda le abitazioni diverse dalla prima casa, su cui continuera’ a vivere il dualismo Tasi-Imu, con la conseguenza che la maggioranza dei servizi indivisibili forniti dai comuni gravera’ di regola su non residenti. Soggetti, quindi, non in grado di operare ‘il controllo politico’ sull’operato degli amministratori attraverso il voto”.


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