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Le associazioni dei migranti da Fico, è un ‘coro’ contro Salvini|VIDEO

L'incontro si è aperto con un applauso dedicato al sindaco di Riace, arrestato ieri

Pubblicato:03-10-2018 17:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:38
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ROMA – “Vedere i nostri ministri che votano la legge di Salvini, un decreto che parla di immigrazione e sicurezza, è una vergogna. Bisogna parlare di dignità e sicurezza, tutti noi abbiamo bisogno di sicurezza. L’immigrato non dev’essere visto come un pericolo“. A parlare con l’agenzia ‘Dire’, stamane alla Camera a margine della conferenza ‘L’immigrazione come risorsa per la comunità: pratiche di buona accoglienza’ è Fatou Diako, originaria della Costa d’Avorio, presidente di Hamef Onlus, associazione che fornisce servizi agli immigrati a Napoli, oltre che coordinatrice nazionale del partito DemA.

Quella di Diako non è l’unica voce critica che si è espressa sul decreto del ministro dell’Interno durante l’incontro di oggi, che si è aperto con un applauso dedicato al sindaco di Riace Domenico Lucano, arrestato ieri con diverse accuse, tra cui quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo che la sua città era diventata per molti un modello internazionale di integrazione.

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Molti si sono espressi a sostegno del sistema Sprar, che con la nuova legge è destinato a essere fortemente ridimensionato. “Aspetto fondamentale degli Sprar è che i soldi arrivano direttamente alle amministrazioni comunali, che hanno dei vincoli di trasparenza e controllo sulla gestione finanziaria che non permettono di lucrare al di fuori dalla legge, come molti privati fanno nell’accoglienza straordinaria” ha detto, rispondendo a una domanda della ‘Dire’ sul decreto, Marisa Varvello, sindaco di Chiusano d’Asti, che insieme ad alcuni colleghi dell’astigiano ha costruito un progetto Sprar per l’accoglienza di 45 persone.


Al tavolo c’era anche Silvia Stilli, portavoce dell’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi): “Parlare di ‘aiutare le persone a casa loro’ contrapponendo questo all’idea di accoglienza non ha senso, perché le diaspore sono importanti attori dei processi di sviluppo nei loro Paesi” ha detto, per poi lanciare la proposta di “un tavolo interministeriale sul tema dell’accoglienza”, rivolgendosi direttamente al presidente della Camera Roberto Fico.

Presente durante tutta la durata dell’evento, Fico è intervenuto alla fine. “In tutto il Paese esistono centinaia di migliaia di buone pratiche, fatte dai Comuni, dalle associazioni, dalle fondazioni” ha detto il presidente della Camera. “In questo momento non bisogna polarizzare lo scontro, ma volare molto più alto e arrivare a comprendere chi oggi ha difficoltà nell’accoglienza”. L’incontro di oggi è stato organizzato dalla cooperativa sociale Dedalus in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza. A partecipare anche associazioni e personaggi del mondo della politica e della cultura, tra cui il sindaco di Latina Damiano Coletta, la scrittrice e giornalista Benedetta Tobagi e il segretario nazionale di Action Aid Italia Marco De Ponte.

DIAKO: NO AL DL SALVINI, ANCHE NOI VOGLIAMO SICUREZZA

“Vedere i nostri ministri che votano la legge di Salvini, un decreto che parla di immigrazione e sicurezza, è una vergogna. Bisogna parlare di dignità e sicurezza, tutti noi abbiamo bisogno di sicurezza. L’immigrato non dev’essere visto come un pericolo, ma come una persona che può portare delle risorse a una nazione come l’Italia”. A parlare con l’agenzia ‘Dire’, oggi durante un convegno alla Camera dedicato alle buone pratiche di accoglienza, è Fatou Diako, presidente dell’associazione napoletana Hamef Onlus e coordinatrice nazionale del partito DemA, originaria della Costa d’Avorio, di cui ricorda con rammarico gli anni della guerra civile che “ha devastato tutto”.

“La gioventù, tutto il popolo africano sono molto sofferenti, hanno vissuto seri momenti di difficoltà, a cominciare dal colonialismo – ricorda Diako – fino ad arrivare a questo periodo, drammatico anche in Italia. A noi, che qui abbiamo fatto un percorso di integrazione e interazione, essere considerati come persone pericolose dispiace tanto“.

“Non dimentichiamo – aggiunge Diako – che l’America, la Germania e altri Paesi hanno accolto tanti italiani e oggi l’Italia si è fatta strada nel mondo”. Infine, sul caso di Domenico Lucano, il sindaco di Riace arrestato ieri con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo che la sua città era divenuta un modello di accoglienza per molti. “Massima solidarietà da parte nostra, non ha fatto niente di male” dice Diako. “È uno che difende i diritti di tutti”.

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