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Riforma del Senato, ok dell’Aula all’emendamento Finocchiaro

Via libera dell’aula del Senato all’emendamento Finocchiaro all’art. 2 del ddl Boschi, con 169 si’, 93 no e 3 astenuti

Pubblicato:03-10-2015 09:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:35

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ROMA –  Via libera dell’aula del Senato all’emendamento Finocchiaro all’art. 2 del ddl Boschi, con 169 si’, 93 no e 3 astenuti. Il testo prevede che i componenti del nuovo Senato, che saranno consiglieri regionali e sindaci, saranno scelti dai cittadini e poi ratificati dai Consigli regionali. L’emendamento, fascicolato con il numero 2.204, porta le firme della presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro, dei capigruppo Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Ap) e Karl Zeller (Autonomie) e della senatrice della minoranza Dem Erica D’Adda. Il comma 5, con le modifiche approvate, e’ quindi il seguente: “La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti in conformita’ alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalita’ stabilite dalla legge” ordinaria approvata dalle Camere per quanto riguarda l’attribuzione dei seggi e le modalita’ di elezione dei membri del Senato della Repubblica.

finocchiaro

RIFORME. FINOCCHIARO: ART.2 ARCHITRAVE DDL, CITTADINI SCELGONO – “A volte camminiamo con il mito di cio’ che e’ stato alle nostre spalle e facciamo bene. E’ uno stimolo a far meglio. Ma vorrei ricordare che ogni passaggio a un sistema” nuovo, comporta sempre “un lavoro faticoso e costoso”. Certo, sappiamo benissimo che “non siamo Terracini, non siamo Calamandrei, Togliatti o De Gasperi”. Lo dice la senatrice Pd Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali intervenendo prima del voto al suo emendamento all’art. 2 del ddl Boschi.


“Ieri- prosegue- e’ stata una giornata difficile e per tutti noi anche mortificante, ma quella di ieri e quella di stamattina sono giornate nelle quali il Senato ha veramente discusso del merito di questa riforma. L’art. 2 e’ l’architrave della riforma perche’ interviene sulla natura e la composizione del Senato e quindi i modi della sua formazione”. Nella doppia lettura di Camera e Senato, sottolinea, il parlamento “ha scelto che il Senato sia rappresentativo delle autonomie territoriali. E’ stata tutta una sconfitta? Io credo di no”. C’e’ “un coinvolgimento pieno dei cittadini nella scelta dei consiglieri regionali che andranno al Senato. La scelta degli elettori sara’ sottoposta a una elezione di secondo grado, ma non c’e’ dubbio che la scelta dei consigli regionali sara’ aderente all’indicazione che viene dagli elettori”. Una formula che non ammette “ambiguita’”. Francamente, dice ancora Finocchiaro, “anche questo sforzo che abbiamo fatto di tenere viva questa esigenza di partecipazione diretta dei cittadini, mi sarei aspettata che conquistasse assai di piu’. Questa non e’ la sconfitta di una parte ma la volonta’ di raccogliere il senso profondo che aveva percorso la discussione politica tra di noi. E’ una transazione? Si’, certo. Ed e’ un risultato politico che non e’ ininfluente”. “La legge deve farsi? Certo che deve. Naturalmente deve farsi e al piu’ presto, ma e’ anche da dire che trovo che molte obiezioni sollevate trovano piena soddisfazione in discipline transitorie dettate dalla legge”, conclude.

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