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33 anni la mafia uccideva Carlo Alberto Dalla Chiesa

Con Dalla Chiesa vennero uccisi la moglie, Emanuela Setti Carraro, e l'agente di scorta Domenico Russo

Pubblicato:03-09-2015 08:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:31

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ROMA – 33 anni anni fa moriva il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato dalla mafia. Nato a Saluzzo nel 1920, trovò la morte a Palermo sotto i colpi di kalashnikov AK47. Con lui vennero uccisi la moglie, Emanuela Setti Carraro, e l’agente di scorta Domenico Russo. I mandanti vennero identificati nei vertici della cupola mafiosa: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippò Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci.

Dalla Chiesa, al momento della morte, era prefetto di Palermo, nomina che era giunta dopo una vita passata nell’Arma dei Carabinieri, sempre in prima fila contro la mafia e il terrorismo.

Carlo Alberto Dalla Chiesa

Carlo Alberto Dalla Chiesa

MATTARELLA: PER LE NUOVE GENERAZIONI E’ UN GRANDE ESEMPIO – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare Dalla Chiesa con queste parole: “Nella ricorrenza del 33mo anniversario del vile attentato in cui persero la vita il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, desidero rendere il partecipe e commosso omaggio del popolo italiano e mio personale alla loro memoria. Il Prefetto Dalla Chiesa, con la sua inflessibile battaglia contro l’insidiosa opera di organizzazioni terroristiche e criminali e la sua azione intelligente e tenace, rappresenta particolarmente per le nuove generazioni un grande esempio. Il sacrificio di uomini e donne impegnati nella lotta alla violenza mafiosa e nella strenua difesa dei principi democratici costituisce un costante e severo richiamo, per le istituzioni e i cittadini, a una comune offensiva contro ogni forma di criminalità organizzata e le sue ramificazioni nel tessuto sociale. Con la ferma convinzione che la salvaguardia dei valori della democrazia e della libertà vada garantita con la mobilitazione e il contributo di tutti i soggetti istituzionali e delle forze politiche e sociali, rinnovo le espressioni di vicinanza alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo”.


 

 

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