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Migranti, Mediterranea scalpita: “Scrivete ‘Free Mare Jonio’ dai balconi”

La campagna nasce per fare pressione sul dissequestro il prima possibile dell'imbarcazione salva-migranti

Pubblicato:03-06-2019 11:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:21

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BOLOGNA – Mediterranea scalpita per riprendere il mare e lancia una campagna, lo slogan è “Free Mare Jonio“, per fare pressione sul dissequestro il prima possibile dell’imbarcazione salva-migranti. “Mediterranea va avanti nonostante la ‘Mare Jonio’ sia in questo momento sotto sequestro dopo l’ultima missione di salvataggio” che ha portato a terra i migranti recuperati in mare e poi sbarcati, “anche a riprova del fatto che ‘porti chiusi’ è solo un hashtag: in realtà sono aperti”, ha detto Ada Talarico, una delle fondatrici di Mediterranea, ieri in piazza Nettuno a Bologna nell’ambito dell'”Altro 2 giugno”, promosso dal Portico della pace di Bologna.

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Ma per riprendere il largo, appunto, la nave va dissequestrata e per questo “nei prossimi giorni parte una campagna che invito a sostenere: c’è bisogno di tornare in mare perchè non è vero che non ci sono partenze dalle coste africane perchè purtroppo si continua a partire e ci sono persone che non hanno aiuto”, ha detto Talarico. E dunque bisogna ‘alzare la voce’, come? “In tutti i modi, con gli striscioni dai balconi”, come quelli esposti per Salvini, ha consigliato Talarico, ma “basta anche un post o una campagna di opinione che dica ‘Free Mare Jonio’ che non significa solo dissequestrare ma anche affermare che si vuol ripartire per cambiare davvero le cose”.


Un tasto su cui Talarico in piazza Nettuno ha insistito molto: “Mediterranea è un pezzo di società che non si arrende alla barbarie e non vuole essere relegata in un angolo; reagisce con un’esperienza di disobbedienza a leggi ingiuste ed è una esperienza di cui c’è bisogno”.

Mediterranea, è stato ricordato ieri in piazza Nettuno, è una reazione al clima diodio e di crescente razzismo che si continua a respirare nel nosrto paese”, una ‘risposta’ ad una “criminalizzazione sempre più feroce della solidarietà che diventa reato. C’è qualcosa che non va- ha detto Talarico- in questo cortocircuito che si è creato non potevamo non rspondere con i soliti appelli a manifestare, ma provando a fare veramente qualcosa che sembrava impossibile e irrealizzabile”, come appunto comprare una barca e salpare per salvare i migranti. “Salvare le persone è salvarsi insieme e disobbedire alle leggi ingiuste è necessario perchè nel farlo obbediamo al diritto internazionale e all’etica del mare”.

Inoltre Talarico ha insistito molto sull’importanza di Mediterranea e della Mare Jonio come testimone diretta di quanto avviene al largo: “In un mare svuotato di testimoni ci sono drammatici naufragi e non possiamo apprendere queste notizie in maniera indifferente e passivo, dobbiamo tornare in mare subito, immediatamente anche per continuare la missione di testimonianza”.

Nel farlo serve anche l’appoggio ‘di terra’ e quindi, ha ricordato Talarico, l’aiuto di “città accoglienti e realtà solidali, le micro cose che succedono in questo paese” e dimostrano che “c’è un paese che non vota Salvini e M5s ma mette al centro solidarietà e umanità”.

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