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Mercatone Uno, i sindacati convocano i partiti: “E’ il momento delle soluzioni”

"Questa vicenda si risolve soltanto con una forte risposta politica. Per questo chiediamo a tutte le forze politiche di farsene carico"

Pubblicato:03-06-2019 10:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:21
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BOLOGNA – I sindacati impegnati nella vertenza Mercatone Uno incontrano il Pd a Bologna ma lanciano ora un appello a tutti i partiti perché si impegnino a salvare redditi e posti di lavoro.

“Non è più il tempo delle polemiche, è il tempo delle soluzioni”, scandisce Stefano Biosa della Filcams-Cgil. “Questa vicenda si risolve soltanto con una forte risposta politica. Per questo chiediamo a tutte le forze politiche di farsene carico. Bisogna trovare uno strumento per dare garanzia del reddito ai lavoratori”.

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Il punto resta infatti il blocco di qualsiasi ammortizzatore sociale senza una istanza dei commissari al Tribunale che attivi l’esercizio provvisorio dell’attività. Ed è su questo fronte che i sindacati vogliono un fronte compatto tra i partiti.

“Ai lavoratori- ricorda Sara Ciurlia della Cisl- interessano poco le polemiche politiche”. Si lavora, spiega ancora la sindacalista ad una “riunione che veda la partecipazione di tutte le forze politiche”.

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L’idea è nata dopo che il Pd di Bologna ha chiesto di affrontare il nodo Mercatone in un incontro che è avvenuto stamattina nella sede della Cgil in via Marconi. Un vertice a cui hanno partecipato, insieme al segretario provinciale Luigi Tosiani e al collega di Imola Marco Panieri, i rappresentanti dem in Comune (l’assessore al Lavoro Marco Lombardo), in Regione (il capogruppo in Regione Stefano Caliandro) e in Parlamento (Andrea De Maria, Luca Rizzo Nervo, Francesco Critelli).

Abbiamo preso l’impegno di fare tutto il possibile su ogni fronte– assicura Tosiani- lontani da qualsiasi polemica politica”. I dem si dicono pronti a collaborare con chiunque. “Questa è una battaglia per i lavoratori, più energie ci sono in campo e meglio è”, sottolinea De Maria.

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Questa settimana i democratici presenteranno una seconda interrogazione in Parlamento, come annuncia Rizzo Nervo, “per avere date e tempi certi” sull’istanza dei commissari. Caliandro presenterà invece l’11 giugno in Assemblea legislativa una risoluzione “per chiedere al Governo di modificare la legge sulla cassa integrazione straordinaria. Il ministro Di Maio potrebbe farlo domattina con un decreto. Voglio vedere se Lega e Movimento 5 stelle si faranno carico di questa piaga che riguarda 450 famiglie nella nostra regione”.

Una curiosità, almeno per questo riguarda il leader della Lega che hanno anche i sindacati. Dopo la rassicurazione lanciata da Matteo Salvini di volersi occupare della vertenza “non l’abbiamo più sentito”, tengono a precisare.

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Il tentativo dei sindacati di mettere pace tra le forze politiche per facilitare una soluzione alla vertenza Mercatone Uno al momento non ha sortito gli effetti sperati.

La Lega infatti ha ‘impallinato’ l’incontro di questa mattina alla Camera del Lavoro di Bologna tra le sigle di Cgil Cisl e Uil che seguono i lavoratori della catena e lo stato maggiore Pd. Non ci sta alle accuse di Daniele Marchetti, però, il deputato Pd Francesco Critelli: “Basta spot e insulti, individuino una soluzione e se ne saranno capaci noi saremo i primi a metterci la firma e a dire bravi”, replica.

“Leggo con un mix di stupore, imbarazzo e sgomento- dice Critelli parlando con la ‘Dire’- le dichiarazioni del rappresentante della Lega, che invece che preoccuparsi e mettersi a disposizione per trovare una soluzione a 1.800 lavoratori, di cui 450 in Emilia-Romagna, non trova di meglio che attaccare in modo inaccettabile i sindacati e il Pd che ha legittimanente ha chiesto un confronto”.

Per Critelli si capisce “il nervosismo della Lega, che evidentemente si sta leccano le ferite per l’esito delle amministrative, ma se per loro è importante avere il bollino di chi si occupa dei lavoratori, si assumano la responsabilità di forze di governo e individuino una soluzione anzichè vomitare insulti. Noi siamo pronti a metterci la firma, purchè soddisfi le richieste dei lavoratori e dei sindacati. Il punto non è piantare una bandierina- insiste Critelli- questi lavoratori non possono essere vittime di una situazione inaccettabile”.

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