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Direzione Pd, Franceschini: “Voto unitario, nessuna resa incondizionata a Renzi”

"Dobbiamo tornare ad ascoltarci, ad accettare le opinioni altrui"

Pubblicato:03-05-2018 17:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:50
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ROMA – “Ho apprezzato la relazione equilibrata di Maurizio. Dobbiamo tornare ad ascoltarci, ad accettare le opinioni altrui”. Cosi’ il ministro della cultura Dario Franceschini, nel corso della direzione del Pd.

“Parto dalla considerazione- aggiunge Franceschini- che siamo in un sistema proporzionale con tre poli, senza una maggioranza. Dobbiamo quindi accettare una logica di alleanze tra avversari. È questo lo schema che abbiamo davanti. Abbiamo impostato la prima fase dando la responsabilità a chi è arrivato primo e secondo alle elezioni. Visto il loro fallimento, siamo entrati in una seconda fase. Tenuto conto che non potremmo mai appoggiare un governo della Lega, avevamo iniziato a esplorare la possibilità di avviare un confronto con i 5stelle. Su questo il Presidente della Repubblica aveva deciso di attendere questa direzione. Il percorso si è interrotto con la posizione di Renzi e la risposta immediata di Di Maio. Peccato perché avremmo dovuto confrontarci qui, discutere e prendere una decisione”.

Dario Franceschini replica anche al titolo dell’Huffington post che parla di una resa incondizionata a Renzi da parte dell’area che sostiene Maurizio Martina, per aver accettato di considerare chiuso il capitolo M5s. “Ma quale resa incondizionata di Martina? Mi sembra che il tema del dialogo con il 5 stelle non ci sia più da domenica, dall’intervista di Renzi e della reazione di Di Maio.  Penso invece che da questa direzione deve uscire un voto unitario per dare fiducia e un mandato pieno a Martina per gestire questa crisi e le prossime consultazioni.  Resta il tema che il Pd non può disinteressarsi di quale strada prenderà un terzo dell’elettorato italiano. Dobbiamo provare a evitare che quell’elettorato vada con le destre. È un percorso difficile ma dobbiamo adesso fare una seria riflessione politica senza accuse reciproche”.


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