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Tumore colon, a Roma summit degli esperti della metodologia ‘Tatme’

Questa nuova tecnica è stata sperimentata per la prima volta nel 2009 a Barcellona

Pubblicato:03-05-2018 17:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:50

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ROMA – Confronto tra specialisti internazionali ma anche tappa di un processo di formazione e divulgazione, per ottimizzare i risultati oncologici degli interventi per il tumore al retto, guardando sempre anche alla qualità di vita del paziente: è la traccia di ‘Tatme in Rome‘, primo congresso italiano sulla metodologia Transanal Total Mesorectal Excision, l’escissione totale del mesoretto per via transanale.

A ospitare l’appuntamento l’Università Campus Bio-medico di Roma, policlinico e ateneo all’avanguardia nello studio e nell’applicazione della nuova tecnica, sperimentata per la prima volta a Barcellona nel 2009 da Antonio Lacy e Patricia Sylla, entrambi animatori del congresso romano. “Uno degli obiettivi è ottimizzare il risultato oncologico, operando più pazienti possibile e facendolo in una maniera corretta” spiega in apertura di lavori Marco Caricato, professore di Chirurgia generale presso il Campus: “Tatme è una tecnica rispettosa dell’anatomia e della funzione del paziente, che consente di non demolire la funzione sfinteriale in maniera definitiva ma di preservarla”.

Al centro dell’incontro di Roma anche criticità e sfide. “C’è la difficoltà- spiega Caricato- di una tecnica che ha raccolto immediatamente grande interesse da parte della comunità scientifica perché si dimostra capace di risolvere problemi reali molto sentiti rispetto ai tumori bassi e ai casi più complicati”. L’assunto, secondo il professore, è che “imparare questa tecnica non è così scontato“. “C’è un gran lavoro di insegnamento, di diffusione e di disseminazione di cui questo congresso rappresenta una parte” sottolinea Caricato. Convinto della necessità di puntare sulla formazione: “Servono corsi ‘hands on’ pratici e dedicati, con la possibilità di conoscere e frequentare centri che si occupano di questo in maniera diretta; noi, come Campus, siamo un posto dove si può venire a imparare”.


Il respiro dell’incontro è internazionale. Secondo Sylla, con la metodologia Tatme a oggi nel mondo sono già stati effettuati circa 10mila interventi ed è dunque possibile trarre prime conclusioni. “C’è- spiega la dottoressa- un rischio minore di perforare il retto e spesso è possibile intervenire senza asportare lo sfintere anale, una cosa molto importante per i pazienti, che non vogliono un sacchetto esterno o una stomia permanente”.

Sulla stessa linea il collega Lacy, che insiste sulla potenzialità dell’incontro romano in termini di formazione e divulgazione. “E’ stata ottima l’idea di organizzare questo congresso con la diretta video dalla sala operatoria con il nostro team” sottolinea il professore. Convinto in particolare dell’utilità della ‘live surgery’, trasmessa attraverso il canale web Ais Channel. “Per le dirette video dalla sala operatoria sono connesse più di 20mila persone” sottolinea Lacy: “E’ il modo giusto per diffondere le informazioni di questo congresso nel mondo”.

 

LACY (UNIVERSITA’ BARCELLONA): PUNTIAMO SU TATME

“Se applicate Tatme rendendo facili i casi difficili perché non la usate anche nei casi più semplici?”: così alla Dire il professor Antonio Lacy, dell’Università di Barcellona, a margine del primo congresso italiano sulla Transanal Total Mesorectal Excision, l’escissione totale del mesoretto per via transanale. “Credo che la maggioranza dei chirurghi pensi che Tatme sia ideale per i casi difficili” spiega Lacy. “La mia reazione immediata, il mio primo commento a questa tesi è stato: ‘Se la utilizzate rendendo facili i casi difficili perché non la applicate anche nei casi più semplici?'”. Lacy è stato il primo chirurgo a effettuare un intervento con Tatme, nel 2009 a Barcellona. Nell’intervista alla Dire sottolinea l’importanza del congresso, ospitato dall’Università Campus Bio-medico di Roma, policlinico e ateneo all’avanguardia nello studio e nell’applicazione della nuova tecnica. “E’ stata ottima l’idea del professor Marco Caricato di organizzare questo congresso e una diretta video dalla sala operatoria con il nostro team” sottolinea Lacy. Convinto in particolare dell’utilità della ‘live surgery’. “Bene aver deciso di trasmettere tutte le informazioni del congresso sul canale web Ais channel” sottolinea il professore. “Per le dirette video dalla sala operatoria sono connesse più di 20mila persone: è il modo giusto per diffondere le informazioni di questo congresso nel mondo”.

SYLLA (MOUNT SINAI): CON TATME MENO RISCHI

“C’è un minor rischio di perforare il retto e spesso è possibile intervenire senza asportare lo sfintere anale, una cosa molto importante per i pazienti, che non vogliono un sacchetto esterno o una stomia permanente”. Così all’agenzia Dire Patricia Sylla, chirurgo americano, pioniere della Transanal Total Mesorectal Excision (Tatme), l’escissione totale del mesoretto per via transanale. L’occasione dell’intervista è un congresso internazionale sugli interventi di chirurgia per il tumore al retto, ospitato dall’Università Campus Bio-medico di Roma. Medico chirurgo del Mount Sinai Hospital di New York, Sylla è stata la prima a sperimentare la metodica Tatme. Era il 2009, all’Università di Barcellona, insieme con il professore Antonio Lacy. “Nel mondo a oggi sono stati effettuati circa 10mila interventi con questa tecnica” spiega la dottoressa. Che sui risultati e le speranze sottolinea: “Abbiamo osservato migliaia di casi e, su questa base, valutato i benefici.

Con Tatme c’è un minor rischio di perforare il retto e spesso è possibile intervenire senza asportare lo sfintere anale, una cosa molto importante per i pazienti, che non vogliono un sacchetto esterno o una stomia permanente. Ci sono molti benefici, insomma, anche se stiamo ancora studiando e sperimentando”. Secondo Sylla, “rispetto al tumore al retto c’è la promessa di una tecnica meno dannosa e più sicura dal punto di vista oncologico e c’è poi la speranza di risultati migliori per i pazienti”. “Siamo felici di diffondere queste conoscenze” sottolinea la dottoressa. “Con un buon training credo che i chirurghi rettali che operano ogni giorno, ogni settimana o magari anche solo una volta al mese debbano poter utilizzare questa metodica e offrirla ai loro pazienti”.

CARICATO (CAMPUS BIO-MEDICO): ORA SICUREZZA

“Tatme è una tecnica che permette di affrontare con maggiore radicalità e maggiore sicurezza i casi difficili di chirurgia del retto”: così alla Dire Marco Caricato, professore dell’Università Campus Bio-medico, sulla Transanal Total Mesorectal Excision, l’escissione totale del mesoretto per via transanale. L’intervista si tiene a margine di ‘Tatme in Rome’, il primo incontro in Italia dedicato esclusivamente alla metodica, sperimentata a partire dal 2009. A ospitare l’incontro l’Università Campus Bio-medico, ateneo tra i primi in Italia e a Roma ad applicare Tatme e oggi impegnato a favorire uno scambio tra specialisti internazionali e professionisti italiani. “La Transanal Total Mesorectal Excision- sottolinea Caricato- è una tecnica che ci permette di affrontare con maggiore radicalità chirurgica e maggiore sicurezza i casi difficili di chirurgia del retto, quelli che con maggior facilità con le tecniche convenzionali avrebbero avuto necessità di interventi molto complessi, con demolizioni sfinteriali e il rischio di una chirurgia incompleta e dunque oncologicamente non sicura”.

CALABRÒ (CAMPUS BIO-MEDICO): PRIMA FORMARE

“Abbiamo investito in Tatme perché ci crediamo; e teniamo al fatto che il congresso sia stato ospitato nelle strutture dell’ateneo perché la formazione è la nostra vocazione”: così alla Dire Raffaele Calabrò, rettore dell’Università Campus Bio-medico di Roma, a margine di un incontro sulla metodica chirurgica per il tumore al retto.

“Ci teniamo che il congresso sia fatto qui, all’interno di una struttura universitaria” sottolinea Calabrò: “Questo vuol dire formazione per gli studenti e per i medici e noi non dobbiamo dimenticare la nostra vocazione”. Secondo il rettore, “ormai da un po’ di tempo Tatme è diventata una tecnica prevalente” per il tumore del retto. “Noi ci crediamo e abbiamo gli operatori giusti” sottolinea Calabrò: “Oggi siamo tra i centri in Italia che lavorano maggiormente in questo settore”.

CORCIONE (OSPEDALE DEI COLLI): NOVITA’ PER CHIRURGHI

Il congresso a Roma dedicato alla metodica Tatme ha permesso di fare il punto sul tumore del retto, una patologia che si è trasformata sia dal punto di vista dell’approccio chirurgico che delle possibilità terapeutiche: così all’agenzia Dire Francesco Corcione, direttore del Dipartimento chirurgie dell’Ospedale dei Colli di Napoli.

Secondo il professore, la Transanal Total Mesorectal Excision, l’escissione totale del mesoretto per via transanale, rappresenta “un’innovazione tecnologica della quale ormai si parla molto”. Il congresso, ospitato dall’Università Campus Bio-Medico, è allora “la possibilità di una messa a punto completa, dall’aspetto teorico a quello tecnico-pratico e alle complicanze”.

Secondo Corcione, già presidente della Società italiana di chirurgia, l’incontro è importante anche in termini di condivisione di esperienze internazionali e di aggiornamento. “Il congresso- spiega il direttore- offre ai chirurghi un ventaglio di notizie tali da aggiornarli su una patologia che oggi, rispetto a quello che avveniva solo 20 anni fa, si è davvero trasformata dal punto di vista dell’approccio chirurgico e delle possibilità terapeutiche”.

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