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Castelli (Ascoli): “Ridurre emissioni sfida città”

ASCOLI PICENO - La riduzione delle emissioni del traffico

Pubblicato:03-05-2016 16:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:40

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castelli_ascoliASCOLI PICENO – La riduzione delle emissioni del traffico veicolare, quello privato certo ma anche quello pubblico locale (Tpl), “è il primo grande contributo che nella nuova strategia europea al 2030 le città e le regioni europee possono dare” ma allo stesso tempo “negli ultimi mesi ha rappresentato uno dei grandi temi sui quali i sindaci italiani hanno dovuto spesso improvvisare delle reazioni”. Lo dice alla DIRE Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, presidente di Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale) e delegato alla Finanza locale dell’Anci, a margine del convegno ‘Biocarburanti avanzati: opzione per un futuro dei trasporti più pulito’, organizzato da Neste oggi a Roma.

“Il 30% dell’inquinamento delle città italiane deriva direttamente dal traffico, dal carico veicolare che anche negli ultimi mesi ha rappresentato uno dei grandi temi sui quali i Sindaci italiani hanno dovuto spesso improvvisare delle reazioni- spiega Castelli- in questo momento dal ministero delle Infrastrutture arrivano delle indicazioni precise soprattutto per quanto riguarda la possibilità di mitigare i pregiudizi portati all’ambiente delle nostre città, alle nostre torri e ai nostri campanili, dal traffico veicolare concentrandosi su quel 7% di contributo all’inquinamento che deriva dal Trasporto pubblico locale”.

smog_trafficoQuello dell’inquinamento da traffico è “un grande tema e motivo spesso di conflitto tra Città e Regioni per quanto riguarda il sistema di corresponsione economica dei vari chilometraggi che sono svolti dalle nostre aziende”, prosegue Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, presidente di Ifel e delegato alla Finanza locale dell’Anci, un tema che però “impatta direttamente sull’ambiente”. Quello legato alla lotta allo smog però è anche “il primo grande contributo che nella nuova strategia europea al 2030 le città e le regioni europee possono dare, essendosi assunto un obbligo che ha avuto la forma del Patto dei sindaci promosso dalla Ue già dal 2008 che dopo la conferenza di Parigi è stato ulteriormente consacrato verso una nuova avventura che ha due scopi- segnala Castelli- persuadere i sistemi locali ad attivare investimenti diretti anche dal punto di vista tecnologico a mitigare i pregiudizi al clima portati dai carburanti fossili e, secondo tema forse ancora più nobile e sfidante, produrre consapevolezza culturale e psicologica nelle nostre comunità circa l’ineludibilità di questi obiettivi, che raddoppieranno la posta e la sfida essendo stato individuato nel 40% la percentuale di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Ce la faremo? Dipende solo da noi”.


di Marco Amabili

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