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Dal gluten free al bio: in Italia è boom consumi dei cibi ‘senza’

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che si tratta del segmento piu’ dinamico della tavola dove i consumi sono stati praticamente stagnanti nell'ultimo anno

Pubblicato:03-04-2016 10:04
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:30

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gluten free

ROMA – “Dall’aumento del 50% degli acquisti di alimenti senza glutine all’incremento del 20% di quelli biologici senza l’uso della chimica fino al boom dei consumatori che cercano la garanzia ‘Ogm free’ sono cresciuti a due cifre in Italia nel 2015 i consumi di alimenti ‘senza’”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che si tratta del segmento piu’ dinamico della tavola dove i consumi sono stati praticamente stagnanti nell’ultimo anno. “Un exploit da ricondurre- sottolinea la Coldiretti- all’attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che la crescente diffusione di intolleranze alimentari. Una tendenza in forte ascesa nonostante il sovraprezzo da pagare poichè il 70% degli italiani è disposto a pagare di piu’ un alimento del tutto naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti, secondo l’ultimo rapporto Coop”. Se gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare “un incremento record del 20% con piu’ di un italiano su 3 che dichiara di acquistare cibi bio o naturali, sono quindici milioni le persone che- sottolinea la Coldiretti- mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero, mentre ad acquistare regolarmente prodotti tipici legati sono ben 2 italiani su tre secondo l’indagine Doxa per Coop”.

“A sostenere i consumi c’è il fatto che- sottolinea la Coldiretti- l’agricoltura italiana è diventata la piu’ green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la piu’ vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati come avviene in 23 Paesi sui 28 dell’Unione Europea”. Sul territorio nazionale “c’è anche il maggior numero di agricoltori biologici a livello europeo secondo un’analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, con la superficie coltivata superiore al milione di ettari. Le aziende bio italiane- conclude la Coldiretti- sono il 17% di quelle europee, al secondo posto la Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e la Polonia (25.944, 10% di quelle europee)”.


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