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La campagna elettorale ai tempi dei social

Plance vuote, social strapieni di post mirati. Ma rivolti a chi?

Pubblicato:03-03-2018 08:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:33

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ROMA – Questa campagna elettorale verrà ricordata come la prima vera campagna 2.0, dove il numero dei post sponsorizzati sui social ha di gran lunga superato i vari santini e manifesti elettorali. Openpolis ha deciso di analizzare l’utilizzo dei social da parte di candidati e politici attraverso Pac, lo strumento creato da ProPublica nel 2017.

Come funziona una sponsorizzazione? 

Quando vogliamo che i contenuti dei nostri post arrivino ad un pubblico sempre più ampio Facebook ci dà la possibilità di sponsorizzarlo, ossia di pagare per metterlo in evidenza. La sponsorizzazione ci permette di selezionare il pubblico con cui vogliamo interagire, specificando certe caratteristiche, possiamo ad esempio circoscrivere il post per interessi comuni (es. fan di Roberto Saviano, appassionati di cinema), per area geografica (es. utenti che abitano in Lombardia) o demografica (es. maschi fra i 16 e i 25 anni).


Il fine ultimo della sponsorizzazione è quello di selezionare al meglio i pubblici, il target della campagna, per ottimizzare l’investimento. Di base quasi tutte le sponsorizzazioni ‘politiche’ vogliono raggiungere le persone residenti in Italia, di età pari o superiore ai 18 anni, una caratteristica talmente generica da rendere quasi vana la sponsorizzazione. Ecco perché generalmente alle ‘caratteristiche base’ se ne aggiungono altre cercando di entrare un po’ di più nello specifico.

Un esempio riportato sul sito di Openpolis: ”Se sono un candidato alla Camera dei deputati per la regione Sicilia, selezionerò solamente i residenti in quella regione, piuttosto che sprecare soldi targetizzando anche utenti che abitano altrove. Se io ho un determinato credo ideologico, basato su specifici valori, posso pensare che un buon modo di ampliare il mio elettorato sia cercare di arrivare a persone che hanno un orientamento simile”.

Il Partito democratico vuole raggiungere le persone che hanno visitato il suo sito web o una delle sue applicazioni.

Liberi e Uguali punta ad un pubblico affine.

Non solo i fan di Roberto Saviano, ma, in altri post, si rivolge agli elettori di Bernie Sanders, Enrico Berlinguer e Medici senza frontiere.

Stessa strategia per Giorgia Meloni.

In un post dove sponsorizza le proposte di Fratelli d’Italia per le forze dell’ordine vuole raggiungere le persone interessate all’Arma dei carabinieri.

Anche Casapound cerca di raggiungere pubblici affini alle loro tematiche, come si può vedere in questo post sponsorizzato che targettizza gli elettori della Lega Nord.

Piccolo particolare l’età del pubblico di riferimento che non è, come si legge di solito, ‘persone di età pari o superiore ai 18 anni’, ma si rivolge ai possibili elettori di un’età compresa fra i 18 e i 60 anni.

Dal Movimento 5 stelle ci si sarebbe aspettato un utilizzo dei social più efficace.

Invece, almeno su questo post, leggiamo la targettizzazione ‘Politica’ che ci sembra un po’ troppo vaga.

Ogni regola ha la sua eccezione. Potere al popolo si distingue anche sui social cercando di intercettare il pubblico dei The Jackal.

Un motivo per cui vedi questa inserzione è che Potere al Popolo desidera raggiungere le persone interessate a: The Jackal. I dati si basano su attività come i “Mi piace” alle Pagine o i clic sulle inserzioni.

Potrebbero esserci altri motivi per cui vedi questa inserzione, tra cui la possibilità che Potere al Popolo desideri raggiungere le persone di età compresa tra 25 e 35 anni che vivono nelle vicinanze di Roma, Lazio. I dati si basano sulle informazioni presenti nel tuo profilo Facebook e sul luogo in cui ti connetti a Internet.

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